27/05/2022 Teatro

venerdì 27 maggio ore 21 | teatro
Nutrimenti Terrestri presenta
LE MILLE BOLLE BLU
di Salvatore Rizzo
regia e interpretazione Filippo Luna
durata 60’
Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2010

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Una storia d’amore omosessuale, clandestina, nata nella Palermo degli anni Sessanta, che va avanti, parallela a una vita cosiddetta “normale”, per trent’anni.


Una storia d’amore omosessuale, clandestina, nata nella Palermo degli anni Sessanta che va avanti, parallela ad una vita cosiddetta “normale”, per trent’anni: è il tema de “Le mille bolle blu”, monologo scritto dal giornalista Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna. “Le mille bolle blu”, ha debuttato al Nuovo Montevergini del capoluogo siciliano e, dopo una serie di fortunate repliche, è stato ospitato da diversi teatri pubblici e privati in varie regioni italiane (dalla Lombardia al Veneto, all’Umbria) e in diversi festival (dalle Orestiadi di Gibellina a Taormina Arte). Per l’interpretazione di questo monologo, il protagonista, Filippo Luna, ha ricevuto il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro 2010 per aver realizzato “una perfetta sintesi scenico- attorale di emozione e disincanto”.

“Le mille bolle blu” racconta la storia di Nardino e Manuele, barbiere di borgata il primo, avvocato il secondo: si conoscono, giovanissimi, nel salone da barba dove Nardino fa l’apprendista sotto lo sguardo del padre e Manuele è figlio di un cliente facoltoso. È l’inizio degli anni Sessanta, quello, per l’appunto, in cui Mina impazza con “Le mille bolle blu”. Destinati a ruoli sociali e familiari prestabiliti (quelli di mariti irreprensibili e di padri premurosi) i due portano avanti per trent’anni una storia di sentimento e passione che si nutre anche della clandestinità in cui viene vissuta, che ne è linfa e tormento al tempo stesso. La morte di Manuele, per malattia, diventa il pretesto perché Nardino, nell’impossibilità di piangere apertamente l’uomo che ha amato e di gridare a tutti il proprio dolore, ripercorra alcune tappe di quei trent’anni, tra nostalgia e amarezza, rabbia e dolcezza. Un altare di ricordi che sancisce l’universalità di quel sentimento al di là di ogni barriera e di ogni preconcetto.

“Le mille bolle blu” è tratto dall’omonimo racconto dello stesso Salvatore Rizzo per il volume “Muore lentamente chi evita una passione – Diverse storie diverse” (Pietro Vittorietti Editore) che raccoglie dieci storie di omosessualità maschile, tutte tratte dalla vita reale, ambientate in Sicilia dagli anni Venti del secolo scorso ai nostri giorni.


 

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Rassegna Stampa

Carmelita Celi, La Sicilia
“Strepitoso, inchiodante, lancinante atto unico, cinquanta sfrenati, misuratissimi minuti in cui si consuma il racconto epico dell’omosessualità”

Guido Valdini, la Repubblica Palermo
[…] Spettacolo di realismo evocativo ed emozionale, diretto con cura e sensibilità dallo stesso protagonista, in scena solo una vecchia poltrona da barbiere, forbici e pettine, una gigantografia dei due reali (immaginiamo) protagonisti, Filippo Luna ci regala un’eccellente prova d’attore, evitando tutti i rischi di un facile coinvolgimento esteriore, facendoci partecipi, con la misura dell’attore di razza, della sua trascorsa felicità e della sua tristezza senza fine. Passione, rabbia sarcasmo, dolcezza sono attraversati dalla nostalgia delle canzoni anni ’60 per uno struggente omaggio ad un amore che non si arrende alla morte. […]

Simonetta Trovato, Giornale di Sicilia
[…] Un testo gonfio, veloce, sincero, spesso molto forte, che non le manda a dire e marcia spedito su due piani di linguaggio, io e gli altri. Anzi noi, Nardino e Manuele, e gli altri, i parenti, le mogli, i padri, insomma la vita quotidiana, le regole, i bisogni. Filippo Luna ha aggiunto il resto: e trasformato un racconto bello in un monologo splendido. […]

Gianfranco Capitta, Il Manifesto
[…] Arriva come un pugno uno spettacolo piccolo e privato, ma che pure urla di problemi brucianti e coinvolgenti, con l’intensità di un attore solo, Filippo Luna, che attorno a una sedia da barbiere scopre squarci inusitati sulla società siciliana e sul «privato» maschile. […] Al suo racconto si ride oltre che emozionarsi, e lo fa anche il pubblico […]

Antonio Giordano, La Sicilia
[…] Il testo è scritto in modo esemplare, denso di poesia, di una teatralità forse difficile da rendere e per la quale occorreva un attore che si calasse in “full immersion” nel ruolo. Filippo Luna è stato uno splendido Nardo, intenso, suggestivo, infaticabile. Se ne esce commossi e scossi. […]

Giancarlo Mirone, Ansa
[…] Monologo su una abrasiva eppure dolce passione omosessuale, scritto dal giornalista Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna. […] La sceneggiatura di Rizzo si è rivelata agile e persuasiva, riuscendo ad amalgamare furori e soavità, ridisegnando credibilmente i sussulti di un paradiso infernale. Luna, che si è mosso in una scenografia essenziale ritmata da nostalgie musicali consone, ha dato corpo e voce al personaggio con talentuosa energia, danzando con duttilità su quel piano inclinato dove il rischio di slittare e finire fuori strada è sempre incombente […]