sabato 26 settembre ore 21 | teatro
Associazione Culturale CADMO | Le vie dei Festival
Gli Omini
L’ASTA DEL SANTO
Un mercante in fiera sulle vite dei santi
carte di Luca Zacchini
scritture di Giulia Zacchini
con Luca Zacchini e Francesco Rotelli
L’Asta del Santo non è solo un gioco. Eppure non si può nemmeno dire sia solo uno spettacolo teatrale. Di certo c’è un mazzo di carte. E le vite dei santi.
Lo sapevate che Sant’Antonio da Padova era di Lisbona? E che Santa Barbara è il nomignolo degli esplosivi perché il suo babbo morì fulminato subito dopo averla decapitata? Sapete a chi chiedere aiuto in caso di geloni? E chi è il patrono dei rosticcieri? E sapete il perché? E che spesso i perché sono fuori dalla grazia di Dio? L’Asta del Santo non è solo un gioco. Eppure non si può nemmeno dire sia uno spettacolo teatrale. Di certo c’è un mazzo di carte. E le vite dei santi. Un uomo solo di fronte alla folla. Un uomo che renderà Natale ogni giorno dell’anno. Che per la gente ha selezionato 52 santi tra i 4000 esistenti, per narrarne vita, gesta, miracoli e poi farne un gioco da tavola, o da bettola, o da teatro. Ogni Santo ha una sua storia di straordinarie avventure, sovrannaturali peripezie, impensabili morti, superpoteri. E sta dipinto su una carta. Ogni storia verrà raccontata per vendere tale carta al miglior offerente. Il gioco sta nel credere forte in uno o più Santi, comprarli, puntare su quelli per arrivare in finale e vincere uno dei tre premi in palio. I giocatori di turno avranno la fortuna di assistere al duro percorso di santificazione dell’uomo solo dinnanzi a loro. Questo percorso prevede la realizzazione live di alcuni miracoli e la distribuzione dei beni terreni. Una distribuzione iniqua, casuale, senza criterio, che porterà i giocatori ad avere forse centomila lire, forse mille. Con quei soldi, quanti siano dipende dal fortuna, si potranno comprare i Santi. Solo in tre vinceranno. Per gli altri sarà forse cocente la delusione, ma almeno sapranno a chi appellarsi…
Gli Omini. Sono una compagnia teatrale nata nel 2006 con l’obiettivo di avvicinare le persone al teatro e di far nascere il teatro dalle persone. Da questo prende forma il progetto Memoria del Tempo Presente, che prevede la costruzione degli spettacoli attraverso settimane d’indagine territoriale e interviste, creando eventi unici, che debuttano e muoiono a ogni data. Primo spettacolo di Memoria del Tempo Presente è CRisiKo! Finalista del Premio Scenario 2007, che nasce da un anno di indagini su piccoli comuni d’Italia. Nel 2008 Gli Omini debuttano con Gabbato Lo Santo, secondo spettacolo del progetto, vincitore del Premio del Pubblico al concorso Giovani Realtà dell’Accademia Nico Pepe. Nel 2009 vengono allestiti Gabbato Lo Sound, versione rock & roll di Gabbato Lo Santo, realizzata col gruppo Il Maniscalco Maldestro, 7Novembre2008-un disarmante spettacolo pacchiano e debutta TAPPA, terzo spettacolo del progetto Memoria del Tempo Presente, che continua a debuttare, girando ancora l’Italia e cambiando totalmente ad ogni replica. Tra il 2010 e il 2011 Gli Omini pubblicano presso Titivillus Il pesce spada non esiste – interviste, racconti, frasi fatte, fiori fritti, in memoria del tempo presente, da cui l’omonima lettura-spettacolo. La compagnia partecipa poi a Sogno d’una notte d’estate di Massimiliano Civica. A fine 2011 dal gruppo rinnovato vengono creati tre spettacoli L’Asta del Santo, L’uovo e il pelo e Io non sono lei. Nel 2012 parte il giro di Capolino, nuovo progetto d’indagine, rivolto al coinvolgimento di giovani, coprodotto dalla Cooperativa Sociale Coop21 e dalla Regione Toscana. Capolino ha girato per un anno e mezzo mettendo in scena più di ottanta ragazzi dai 15 ai 30 anni, con una drammaturgia in continuo cambiamento. Da questa famiglia allargata nasce nel 2014 La famiglia Campione. Gli Omini diventano compagnia residente presso l’Associazione Teatrale Pistoiese e ricevono il Premio Enriquez come “Compagnia d’innovazione” per la ricerca drammaturgica e l’impegno civile. A fine 2014 Gli Omini iniziano a lavorare al Progetto T, progetto triennale che punta al rilancio della Ferrovia Porrettana e alla trasformazione di un vagone in teatro viaggiante. Da maggio 2015 eventi omini hanno animato la stazione di Pistoia, fino ad arrivare al debutto del loro nuovo spettacolo pensato tra i binari: Ci scusiamo per il disagio.
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