L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promossa da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE. Rassegna “FuturaMemoria”
13 novembre ore 21.00 / Teatro
Compagnia Frosini/Timpano
Acqua di colonia
testo, regia, interpretazione Elvira Frosini, Daniele Timpano
ospite Sara Vittoria Keita
consulenza Igiaba Scego
voce del bambino Unicef Sandro Lombardi
aiuto regia, drammaturgia Francesca Blancato
scene, costumi Alessandra Muschella, Daniela De Blasio
disegno luci Omar Scala
uno spettacolo di Frosini / Timpano
produzione Romaeuropa Festival, Teatro della Tosse, Accademia degli Artefatti
con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio
si ringrazia C.R.A.F.T. Centro Ricerca Arte Formazione Teatro
Elvira Frosini e Daniele Timpano affrontano il tema del Colonialismo italiano e mette in crisi l’ideologia dominante attraverso una scrittura scenica capace di descrivere l’attualità affondando le radici nel tessuto storico della società italiana.
Una storia iniziata già nell’Ottocento, quella del colonialismo italiano, e protrattasi per oltre sessant’anni ma che, nell’immaginario comune, si riduce ai soli cinque anni dell’impero Fascista. Una serie di eventi assopiti, che, nonostante tutto, plasmano ancora oggi il nostro immaginario insinuandosi in frasi fatte, luoghi comuni, canzoni, letteratura, perfino fumetti e cartoni animati.
Come abbiamo rappresentato e continuiamo a rappresentare l’Africa? Somalia, Libia, Eritrea ed Etiopia, le nostre ex colonie, sono solo un insieme di oasi, tutte uguali, sparse in un unico grande deserto? Come possiamo rapportarci con gli estranei che bussano alle porte dell’Europa se sappiamo così poco di loro? A partire dal mito abusato e frainteso di un Pier Paolo Pasolini ‘à la mode’, Frosini / Timpano sciorinano sul palco fatti storici, documenti e mitologie contemporanee frantumando l’utopia (già in polvere) della società post-razziale.
Come durante il colonialismo l’Africa era per la popolazione italiana un concetto o una pura astrazione, così oggi, ci dice il duo: «I profughi, i migranti, che ci troviamo intorno, sull’autobus, per strada sono astratti, immagini, corpi, realtà la cui esistenza è irreale: non riusciamo a giustificarli nel nostro presente». E i postumi dell’età coloniale ci appaiono: «Come un vecchio incubo che ritorna, incomprensibile, che ci piomba addosso, come un macigno».
Elvira Frosini eDaniele Timpanosono autori, registi e attori che decostruiscono le narrazioni della Storia, analizzando la società a partire dai molti riferimenti che costituiscono l’immaginario e la coscienza contemporanei. “Il nostro dialogo con il pubblico è basato su ciò che condividiamo, qui, oggi: la stessa ipocrisia, gli stessi cliché, le stesse paure.” Tra i riconoscimenti ricordiamo le nomination al Premio Ubu come miglior drammaturgia, ottenute nel 2012 con Aldo morto e nel 2017 con Acqua di colonia. Sempre con Aldo morto la compagnia ha inoltre vinto il Premio Rete Critica 2012 e il Premio Nico Garrone 2013 per il progetto speciale, realizzato con Romaeuropa Festival e Teatro dell’Orologio, Aldo morto 54, 54 giorni di repliche e di autoreclusione di Daniele Timpano in streaming in una cella ricostruita in teatro.
INGRESSO GRATUITO