ARPAD
Domenica 26 gennaio ore 11.30
un progetto Pigneto Off Teatro
interpretazione e regia Andrea Vellotti
scritto da Fabio Rocco Oliva
musiche originali composte ed eseguite dal vivo Alessio Vellotti
a Elio,
“il più grande competente di calcio” che abbiamo mai conosciuto
Mio padre si è sempre svegliato presto. Molto presto. Quando ero ragazzino e andavo a scuola, a qualunque ora mi svegliassi, lui era sempre in piedi e in piena attività. Era talmente attivo da porre delle domande complessissime per qualsiasi individuo che avesse appena aperto gli occhi, figurarsi per due adolescenti, io e mio fratello, che con poco entusiasmo si preparavano per andare a scuola. Con il passare del tempo le cose non sono migliorate: la mattina lui era sempre lì, con la costante della radiolina che ascoltava, e ancora ascolta, tutti i giorni. In uno di questi innumerevoli risvegli mi parla di una storia che ha sentito alla radio, mi dice che ne hanno appena fatto un libro, e che parla di calcio. Calcio, la mia eterna passione. Mi sveglio di colpo, la cosa mi interessa, mi appassiona subito. All’epoca non vivevo più con i miei genitori, ero già andato via da Napoli e ci ero tornato per un lavoro rimanendo a casa con loro solo per pochi giorni. Ho pensato che quella “casualità” (mio padre avrà ascoltato e sentito storie interessanti altre migliaia di mattine ma questa proprio quando ero con lui) non doveva essere lasciata lì e ho iniziato la mia ricerca. Grazie a mio padre ho scoperto una storia a me sconosciuta e che parla anche di padri e figli. E così è cominciato tutto.
Arpad Weisz è stato uno dei più grandi allenatori della storia del calcio. Si può definire tra i padri del calcio moderno, un precursore, un innovatore, al pari di Chapman, Meisl, Pozzo, Erbstein. È stato una figura rappresentativa di spicco della tradizione calcistica magiara che negli anni della sua generazione ha avuto i maggiori esponenti. È stato il primo allenatore in Italia a vincere uno scudetto con due squadre diverse (Inter e Bologna), ha vinto la Coppa delle Esposizioni contro il Chelsea, ha scoperto Meazza.
È morto ad Auschwitz. È stato perseguitato, sua moglie e i suoi figli sono stati sterminati a Birkenau, è stato completamente dimenticato e cancellato. È scappato troppo tardi, convinto che la sua posizione all’interno della società bolognese lo tenesse al sicuro; convinto che il calcio lo avrebbe salvato; troppo innamorato del suo lavoro che ha continuato a svolgere fino all’ultimo istante.
In un contesto sportivo e spensierato si inserisce la strage, la deriva folle dell’umanità, che tutto distrugge e polverizza. Subentra la Storia, quella con la “S” maiuscola, inarrestabile, definitiva, totale, devastante, opprimente. Arpad è vittima della Storia, perseguitato da essa e da una dittatura incosciente e irragionevole, folle e fuori dal mondo. Resiste a lungo, per quasi due anni in un campo di concetramento, lui che era abituato a frequentare e calpestare i campi di calcio. Nel suo ultimo campo, di lavoro forzato (Arbeit macth frei) e di sterminio, la storia della sua vita giunge al termine e la Storia realizza una delle più grandi imprese di distruzione di massa, di distruzione individuale e alienazione che il genere umano abbia mai riprodotto.
In questo viaggio teatrale Arpad non è solo un individuo ma rappresenta milioni di persone; Arpad è proiezione di un popolo e della persecuzione che ha subito. È una sfida in un ambiente neutro e allo stesso tempo ricco. È il racconto di una vita che per troppo tempo è stata dimenticata e non basta una targa o una trasmissione televisiva ma questa storia va portata in giro per farla conoscere a più persone possibile, per far sì che non riaccada mai più. Una testimonianza passata ma sempre attuale per non dimenticare ciò che siamo stati e ciò che mai dovremo e dovremmo ritornare a essere.
Costo 10 euro
Per maggiori info e prenotazioni: scuderieteatrali@gmail.com 06 5814176