28/01/2024 - 29/01/2024 Teatro Ragazzi

domenica 28 gennaio ore 17 e lunedì 29 ore 9.30 | teatro ragazzi
• Cascasse il Mondo
Teatro del Piccione
VERSO B
di e con Dario Garofalo e Paolo Piano
drammaturgia Flavia Gallo
regia Danila Barone e Dario Garofalo
ispirato dai testi e dalle immagini di Una Bibbia di Philippe Lechermeier e Rebecca Dautremer
realizzazione scene Simona Panella, Danila Barone e Valentina Albino
costumi Monica Mancini
disegno luci Tea Primiterra
editing audio Luca Nasciuti e Simone Memè
produzione Teatro del Piccione
in residenza presso Il Funaro – Pistoia, Teatro del Lido – Ostia, Fondazione Luzzati/Teatro della Tosse – Genova, Teatro Comunale – Sasso Marconi, Teatro delle Formiche – Tagliolo Monferrato), Teatro Corte di Giarola – Collecchio, Teatro Facchini – Medolla

dai 6 agli 11 anni
durata 55’
acquista i biglietti online:
https://www.vivaticket.com/it/ticket/verso-b/226004

Un racconto di formazione, il viaggio straordinario di un padre e un figlio verso un luogo misterioso. Uno spettacolo che, con dolcezza e poesia, invita a riflettere sulle sfide del nostro tempo e sul desiderio di un mondo migliore.


Due personaggi sgangherati e affamati, un padre e un figlio, trasportano il loro strampalato fardello di carabattole in un viaggio che sembra non avere né inizio né fine. Un rapporto dolce e poetico intriso di storie antiche che ancora parlano di noi: del risvolto luminoso delle cadute di questi tempi – guerre, epidemie, migrazioni – occasioni imperdibili per ripensare il mondo, partendo proprio da una risata di cuore e da una sensibilità bambina. B è un luogo misterioso, una città il cui nome sembra impronunciabile; andare Verso B racconta il nostro incedere in questi tempi bui, in cui si susseguono eventi che per molti sembravano ricordi lontani (epidemie, carestie, migrazioni, guerre) e che invece sono diventati per tutti la realtà quotidiana. Nonostante tutto, l’umanità procede verso un luogo migliore, che sia una terra di pace o l’idea di un mondo sano o ancora il desiderio di un’aria pulita, a portata di respiro. Un racconto di formazione, il diario di un viaggio straordinario in cui un padre e un figlio fuggono da un mondo distrutto verso un luogo di cui non conoscono neanche il nome. B, appunto.

Questo viaggio durerà due giorni e due notti, tra lande desolate e mercati esotici, in uno spazio teatrale ingombro solo di un carretto da nomadi, ricolmo dello stretto necessario per vivere. Ad ogni sosta, il padre racconterà al figlio storie esemplari, utili a che il viaggio proceda e con esso il percorso di crescita del figlio. Ed ecco che le peripezie bibliche di Abramo, Sara e Isacco si conformano come le storie da narrare, cui fare riferimento per ampliare la portata di questo viaggio, per dargli corpo, una posizione nel fluire del tempo. Infine, come si conviene, i nostri eroi raggiungeranno B, e attraverso un coinvolgimento inatteso degli spettatori in platea, ci troveremo tutti di fronte ad una certa, antica torre appena costruita e già così precaria… ma questa è ancora un’altra storia.

La Bibbia è un libro straordinario in cui uomini sentono voci divine che dicono loro di partire, di lasciare tutto e di andare verso qualcosa di nuovo. Qualcosa che sa di una comune casa, di una comune origine, di una comune destinazione. La Bibbia è un universo di parole: parole di distacco e parole di promessa, parole che assomigliano molto, davvero troppo ormai, alle cose che oggi ci circondano. La Bibbia racconta alle nuove generazioni cosa può voler dire questo umano antico andare, l’essere mossi da eventi dalla portata incalcolabile, le separazioni e la memoria delle cose lasciare indietro… Perché siamo partiti dalla Bibbia, dal Vecchio Testamento? Per raccontare ai più piccoli questo nostro andare stanchi ma tenaci verso una promessa, cosa può voler dire umanamente perdersi per via e com’è ricostruire assieme ai nostri simili dopo un tremendo crollo. Quest’epoca sembra la più adatta per una storia che inizia prima di noi e che finisce dopo di noi: perché la Bibbia è immensa, è un mondo a sé, misterioso e irrisolvibile, che grazie al teatro può prendere le forme di gioco umano, vicino, possibile.


Teatro del Piccione. Compagnia totalmente autofinanziata dalla propria circuitazione, da oltre 25 anni, il Teatro del Piccione si occupa di teatro per ragazzi e per tutti, attraverso la creazione e produzione di spettacoli – alcuni dei quali hanno lasciato il segno nella recente storia del teatro ragazzi italiano – l’organizzazione di rassegne, la promozione della pratica teatrale tramite attività educative e formative. Nella sua lunga storia la compagnia ha saputo essere fedele a una sua poetica, pur tenendo aperta la porta a contaminazioni e collaborazioni molteplici e differenti. Ha ospitato le creazioni e l’ingegno artistico rivolto all’infanzia di Manuel Ronda, Massimiliano Civica, Cristina Discacciati, Francesca Traverso, Simona Gambaro, Gabriella Picciau, Antonio Tancredi, Antonio Panella, Andrea Benfante, Fabrizio Pallara, Davide Doro e Manuela Capece, Teresa Bruno, Danila Barone, Dario Garofalo. Negli ultimi anni la compagnia ha maturato una profonda trasformazione che ha portato a ulteriori contaminazioni allargando il campo alle arti performative in ambiti di stretta contiguità con l’arte contemporanea. L’infanzia resta comunque un destinatario centrale del loro agire artistico. L’infanzia non è solo interlocutore privilegiato ma anche e soprattutto un luogo poetico. Guardare all’infanzia è guardare all’umanità che cresce, che ci fa da specchio e ci interroga, che si affida a noi. Scegliere un’arte a misura di bambino significa coltivare uno sguardo. Seguendo questo sguardo la compagnia vuole parlare ai più piccoli e, quindi, a tutti.

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