giovedì 15 giugno ore 20.00 e ore 21.30
. Women Crossing, storie di sabbia e di mare
Un progetto di Alessandra Cutolo e Egumteatro
In collaborazione con PAV, Ass. Di. Fro (Diritti di frontiera), Istituto Comprensivo MANIN, Ass. Genitori DI DONATO – POLO INTERMUNDIA, Oxfam- Italia, Coop. Pangea, Comune di Castelnuovo Berardenga (SI)
drammaturgia scenica a cura di Silvia Ranfagni
con la partecipazione di Paola Rota
e delle attrici Patience Sare, Silvia Gallerano, Aisha Montana, Simonetta Solder, Yemisi Adeboye, Sandra Toffolatti, Confort Samuel, Elisabeth Adeboga, Tiziana Borgese, Deborah Offeh, Marianna Cappi, Rosaria D’Amico, Manuela Adeboga, Livia Lupattelli, Silvia Ranfagni, Denise Mcnee, Natalia Vetta
Ogni uomo e donna che arriva deve avere la possibilità di portare a tutti qualcosa di sé. Prima di tutto la sua storia.
“WOMEN CROSSING. Storie di sabbia e di mare”, curato da Alessandra Cutolo, mette in luce l’alterità femminile di mondi diversi. Donne in fuga da paesi in guerra, che hanno attraversato il deserto ed il mare, rinchiuse, liberate e comprate più volte, si sono riunite due giorni a settimana con altre italiane e migranti, per esplorare frammenti di diversi testi-pretesti, a partire da Romeo e Giulietta. Le partecipanti sono state invitate a entrare ognuna nel “ritmo” dell’altra, a proporne uno proprio, a esporre allo sguardo e all’esperienza delle altre gli aspetti più significativi della propria vicenda. Professioniste del teatro hanno sperimentato le loro competenze in uno spazio sospeso, al fianco di chi affronta l’esperienza del palco per la prima volta, riunite attorno al rito del teatro, che annulla le distanze e stabilisce intimità inattese.
Tutti noi, quando siamo arrivati in un luogo nuovo e abbiamo incontrato gente che non ci conosceva e che noi non conoscevamo, abbiamo sentito il bisogno di presentarci e di raccontarci. Raccontarci è il modo più semplice e diretto per auto-rappresentarci e andare incontro all’altro. Raccontarci è la possibilità di affrontare dolori e difficoltà, di offrirle agli altri come doni preziosi e ineludibili. Perché le storie personali sono sempre doni che si fanno all’altro. E qualificazione di sé.
INGRESSO LIBERO
. Oceano Mare sans papier
progetto e regia a cura di Luciana Lusso Roveto
con Sekou Bangura, Simona Bracchetti, Alessandra Cavallari, Giacomo Curti, Mario Focardi, Keita Fode, Carlo Maria Forte, Claudio Galassi, Silvia Giovinazzi, Miriam Grasso, Lavinia Grizi, Tidiane Guisse, Yana Harizanova, Ahmadou Maiga, Sambo Manneh, Emanuel Ogunmetin, Maddalena Emanuela Rizzi, Manuel Rufini, Abdoul Aziz Sanfo, Lanse Sekuru, Fuseyni Siby, Claudio Sinibaldi, Ibrahima Sory Sall, Cherif Soulymane, Cheng Timbiao
costumi Carla Polignani
regista assistente – oggetti di scena Francesca Proietti
Montaggio materiale – video Claudio Sinibaldi
luci Livia Caputo
fonica e proiezioni multimediali Francesca Proietti
ufficio stampa Monica Brizzi
Le tragedie del mare e della vita, i responsabili e le loro colpe, le vittime e le loro paure. C’è morte e vita nel romanzo di Baricco Oceano Mare al quale si ispira il laboratorio teatrale con i rifugiati del Centro Sprar Codirossoni, Santarita, Roma Flaminia Point e attori e danzatori professionisti, finalizzato alla messa in scena dello spettacolo: “Oceanomare sans papier”. Vi si racconta la storia di Elisewin, una giovane che ha paura di vivere, anche se vuole farlo. Un “esperto” le prescrive bagni di mare: forse ne morirà, ma se si salverà vivrà la vita davvero. Parallelamente al viaggio della protagonista verso il mare si racconta poi di un naufragio, con soli due superstiti. Uno dei due, Thomas – che ha vissuto situazioni estreme in acqua e ora non ha paura di vivere – per una serie di ragioni si trova nello stesso luogo in cui giunge la ragazza per curarsi: una locanda su una spiaggia in mezzo al nulla. Ed è in questo luogo che si sviluppa la trama. I due si incontreranno, intrecciando le loro vite alle storie di altri ospiti e abitanti della locanda e al dramma dei migliaia di migranti che muoiono nel Mediterraneo raccontato in diretta tv da una giornalista Il mare è, e forse è sempre stato, l’elemento che gli uomini e le donne attraversano in cerca di una nuova esistenza. Le navi sono i suoi mille occhi, che si chiudono ogni volta che un barcone affonda. Le immagini della scenografia multimediale, racconteranno di gommoni pieni di speranza e disperazione che si susseguono ad altre di mari e oceani senza volto. Il tessuto sonoro, le coreografie e il multilinguismo contribuiscono a creare la contaminazione interculturale. “Il teatro è un atto sociale, di conseguenza non può prescindere da ciò che accade. In questo momento si sta verificando un fenomeno di esodo dalla guerra e dalla fame di migliaia di persone, consumato spesso nell’indifferenza . E il teatro ci porta in una dimensione dove lo “stare insieme è possibile”.
Performance conclusiva del laboratorio “Il viaggio”, workshop interculturale misto con partecipanti rifugiati del Cas Roma Point Croce Rossa, Sprar Santa Rita, Sprar Codirossoni
INGRESSO LIBERO
prenotazioni a
promozione@teatrotorbellamonaca.it
Tel. 06 2010579