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domenica 11 maggio ore 19 • passeggiata sonora
SOLILOQUI POSITRONICI
prova aperta
ispirato a “Io Robot” di Isaac Asimov
drammaturgia Mariagiulia Colace
con Mariagiulia Colace, Marta Franceschelli, Simona Sciarabba
sound design Guglielmo Nodari
ingresso gratuito
posti limitati • prenotazione obbligatoria su eventbrite
Una passeggiata sonora ispirata ai mondi di Isaac Asimov. Sei voci raccontano di un futuro in cui macchine e umani si confondono. Personaggi che riflettono sul significato della vita e dell’immortalità in un’epoca in cui la tecnologia sembra, sempre più, plasmare la realtà.
La voce di una donna, Susan Calvin, racconta la sua carriera di scienziata. Mentre parla, osserva ciò che la circonda. La marea, le foglie che cadono. Madre d’acciaio, la chiamano, colei che ha dato vita ai primi cervelli positronici. Durante questo racconto appaiono lungo il cammino alcuni personaggi. Esseri umani? Automi? In fondo non importa. Raccontano la loro vita. Che sia reale, o meccanica.
Soliloqui positronici è uno spettacolo sotto forma di passeggiata sonora: alcune parti del testo e le ambientazioni sonore si potranno ascoltate in cuffia mentre altre parti del testo saranno dal vivo.
Soliloqui positronici è un viaggio fantascientifico ispirato al mondo di Isaac Asimov. La drammaturgia è di Mariagiulia Colace, autrice, attrice e illustratrice. Mentre il progetto -Distanze Possibili-, formato da questo e altri tre spettacoli nasce da un’idea di Marco Pasquinucci e Caterina Simonelli nel 2019.
Sei voci, di cui una registrata raccontano un futuro (previsto all’epoca da Asimov per il 2058) in cui la macchina è umanizzata, e l’uomo è disumanizzato. I soliloqui (ispirati appunto ai racconti di Asimov) prendono vita in diversi contesti naturali, come le dune di una spiaggia, un bosco, un villaggio abbandonato e portano sotto lo sguardo degli spettatori il sottile limite tra vita e non-vita. Morte e vecchiaia sono tabù. Entrambe da evitare o posticipare il più possibile. A vivere questa caduta verso una temuta “fine” c’è una umanità che ha fatto dell’immortalità e dell’eterno progresso il valore più grande. Potremmo quasi dire che, la grande fame di vita ha allontanato il genere umano dalla vita stessa. La natura, alberi, sabbia, monti, continuano a essere, seguendo i ritmi naturali a cui l’umano ostinatamente contrappone il ritmo delle macchine.
Ritmo di creazione vs Ritmo di produzione: possono sembrare sinonimi. Non lo sono.
Un robot che si prende cura di una bambina. Una bambina che piange perché non ha più la sua “macchina”. Una moglie che omaggia una macchina che, durante un intervento salva la vita del marito. E infine una macchina che sogna un mondo senza esseri umani: tutti personaggi non protagonisti raccontano il loro punto di vista. Riproponiamo una realtà immaginata da Asimov negli anni 150, un mondo futuristico che oggi potrebbe sembrare quasi ingenuo. Ricerchiamo in questo mondo lo stupore e la paura davanti a una tecnologia sempre più viva.
Mariagiulia Colace
Mariagiulia Colace nasce a Roma nel 1987. Dopo gli studi all’Accademia di belle Arti di Roma in Scenografia, inizia a lavorare nell’ambito teatrale. Tra le varie esperienze ci sono il lavoro con la compagnia di Emma Dante, e il lavoro come drammaturga all’interno di collaborazioni (come quella con Officine Papage, da cui nasce il progetto “imbarazzo dell’Infinito”) e progetti personali (come “Anche i cori russi mi consolano”, selezionato da Lucia Calamaro per il progetto “Nuove Scritture” 2018 al Teatro di Roma). Nel 2023 partecipa al Festival Mercurio di Palermo, su invito della compagnia Unterwasser. Parallelamente porta avanti il suo lavoro di illustratrice, scrivendo e disegnando storie. Pubblica per Fabbri Editore, Feltrinelli, Barometz Edizioni, Ideestortepaper. Dal 2020 diventa guida naturalistica AIGAE. Crea percorsi scritti e pensati su un tema in cui unire immagini, storie, mito e ambiente.
Marta Franceschelli
Marta Franceschelli, classe 1987, da più di 10 anni si muove ali’ interno del mondo teatrale. Di base attrice, dopo aver frequentato a Roma una prima scuola di teatro (A.I.T), diplomandosi nel 2011 con la qualifica di attore e aiuto-regia, si appassiona a tutto ciò che c’è dietro le quinte e inizia ad occuparsi di organizzazione, promozione, comunicazione, ufficio stampa. Ma si sa, il lupo perde il pelo ma non il vizio, il richiamo del palcoscenico è talmente forte che nel 2014 molla tutto e si trasferisce a Palermo per frequentare la “Scuola dei Mestieri e dello Spettacolo del Teatro Biondo” diretta da Emma Dante. Tre anni molto intensi che le regalano tournée nei più importanti teatri (Taormina/Teatro Antico, Roma/Teatro Argentina, Napoli/Teatro Bellini, Spoleto/Festival dei 2 Mondi, Vicenza/ Teatro Olimpico, Edimburgo/Edinburgh lnternational Festival) con due spettacoli della Dante, la pubblicazione del suo primo testo teatrale “Passione Feto” all’interno della raccolta di drammaturgia ”Aspettando Antigone e altri racconti” nonché l’incontro con i registi Ricci e Forte e la messa in scena del loro “Troilo VS Cressida”. Si diploma nel 2017. Parallelamente alla sua ricerca come attrice e performer, lavora come aiuto regia e movimenti scenici e insegnante di teatro fisico. In questi anni ha avuto la possibilità di sviluppare e mettere a punto il suo metodo di insegnamento basato sull’espressività del corpo e sulla comunicazione non verbale, tenendo percorsi annuali nelle scuole di teatro, laboratori intensivi per professionisti e non e lezioni privati.
Simona Sciarabba
Simona Sciarabba nasce a Palermo nel 1994. Inizia la sua formazione teatrale nel 2014 frequentando, presso il Teatro Biondo di Palermo, il triennio della Scuola dei mestieri dello spettacolo diretta da Emma Dante. Si diploma nel 2017. Durante la scuola ha la possibilità di fare importanti esperienze di palcoscenico con lo spettacolo Odissea a/r, con la regia di Emma Dante, e con Troilo vs Cressida, diretto dai registi Stefano Ricci e Gianni Forte. Pubblica nel 2016 il suo primo testo teatrale, un monologo dal titolo A cuore chiuso contenuto nella raccolta ”Antigone e altri racconti” edito da Glifo edizioni; dal monologo teatrale è tratto un cortometraggio, diretto da Gabriele Di Sazio, dal titolo anch’esso A cuore chiuso per il quale Simona Sciarabba vince il premio di miglior attrice alla 9° edizione del Chicago Indie Film Awards. Dal 2018 al 2020 lavora in qualità di aiuto-regia collaborando alla realizzazione di diversi spettacoli quali: “Fabula arsa”, “Scene da Antigone”, “Lingua di cane” e ” ammazzatore” regie di Giuseppe Cutino, “Tripolis” di Dario Muratore. Così nasce la consapevolezza che a teatro bisogna saper fare tutto. Dal 2022 si muove tra Roma e Palermo continuando la sua formazione teatrale e cinematografica. Simona è molto legata alla sua terra. Crede fortemente che, anche quando ci si allontana dall’isola, l’unicità di essere isola bisogna coltivarlo nel cuore e nelle membra. Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natìa circondata dal mare immenso e geloso.