martedì 7, mercoledì 8 aprile ore 21.00
di Daniele Scattina
Con Patricia Vezzuli e Daniele Scattina
Ass. Cult. “Teatro delle Ombre”
Un racconto di guerra, un racconto su quello che c’era e quello che rimane nelle vite, nei cuori e nelle coscienze degli uomini. Un racconto disegnato su una tela attraverso immagini viste in televisione, seguendo frammenti di poesia che parlano di libertà e costrizione, di vittime e di potenti, di gente senza volto e senza nome. Un racconto di potenza e fragilità, distruzione e costruzione, violenza e vita, guerra e amore, qualcosa di illogico, di incomprensibile, ma spesso forse più vero di tutto ciò che dovrebbe sembrare logico e sensato. Abbiamo voluto qualcosa che non ci staccasse dalla verità, dalla lucidità, una narrazione che non percorresse i sentieri della finzione ma quelli di un racconto poetico nella durezza della sua realtà.
Non vogliamo prendere una posizione, non vogliamo giudicare; la guerra è un luogo dell’animo umano buio, contorto. All’inizio c’è sempre un grande caos, ma, nello stesso tempo, una certezza su quello che si è e su quello che non si è, come esseri umani innanzitutto. Noi crediamo che bisogna partire proprio da questo grande caos e sperare di dargli un ordine. E quando lo spettacolo è montato, quando è compiuto, non significa che abbiamo capito, che finalmente sappiamo dare una risposta: no, perché lo spettacolo, in realtà, è come una domanda più profonda.
“Tutto così di colpo, all’improvviso. Ordini. Mica li si discute, gli ordini. Ti ci ritrovi in mezzo. Ed è finita. Finita com’era cominciata…”