venerdì 16 novembre ore 21 | teatro
Teatro di Roma – Teatro Nazionale | L’Uomo di Fumo
REPARTO AMLETO
drammaturgia e regia Lorenzo Collalti
con Luca Carbone, Flavio Francucci, Cosimo Frascella, Lorenzo Parrotto
produzione Teatro di Roma – Teatro Nazionale in collaborazione con L’Uomo di Fumo – Compagnia Teatrale
Spettacolo vincitore di Dominio Pubblico 2017
Il classico shakespeariano, scomposto e attualizzato, diventa un ingranaggio teatrale in cui la vicenda di Amleto è ambientata in un ospedale dove il Principe di Danimarca si è recato, in preda ad un attacco isterico, vaneggiando di aver visto il fantasma del padre.
Il classico shakespeariano viene scomposto e attualizzato per diventare un ingranaggio teatrale: il giova¬ne regista e drammaturgo Lorenzo Collalti traspone la ce¬lebre vicenda di Amleto ai giorni nostri, ambientandola in un ospedale dove il Principe di Danimarca si è recato in preda ad un attacco isterico vaneggiando e sostenendo di aver visto il fantasma del padre. Tra dialoghi travolgenti, botte e risposte entusiasmanti, si crea una situazione carica di ritmo e vivacità con citazioni filosofi¬che e battute esilaranti che trascineranno il pubblico in un vortice di risate e riflessioni.
The Tragedy of Hamlet è forse l’opera più rappresentata e interpretata della storia. Lo è a tal punto da scoraggiare chiunque nella sua messa in scena. È proprio da questa riflessione che parte l’idea del testo. Se il personaggio di Amleto fosse stato svuotato dalle infinite rappresentazioni e fosse sprofondato in una pesante depressione? Se fosse in una crisi continua, sottoposto a diverse interpretazioni degli innumerevoli registi fino a non capire più chi sia realmente e quali siano i suoi obbiettivi? Non risulterebbe forse più umano e vicino a noi? Questo è l’esperimento: partire da un paradosso teatrale per raccontare il personaggio di Shakespeare. Cos’è Amleto se non un ragazzino troppo piccolo per essere re, abbastanza grande da piangere la morte di un padre e con un compito più grande di lui da portare a termine? Amleto nella pièce viene presentato come un adolescente in preda a infinite paure. Tutto questo diventa un pretesto per rileggere l’opera shakesperiana mantenendone le parti strutturali, arricchendole della consapevolezza del novecento. Sono infatti gli autori del secolo scorso a influenzare questa nuova drammaturgia come Kafka, Durennmatt e Palazzeschi. Non solo nel ritmo serrato, nella costruzione paratattica delle scene e nell’assurdità del linguaggio ma anche nel vedere Il protagonista come l’immagine di una società di solitudine e alienazione. Un uomo colpevole soltanto di “esser nato per rimettere in sesto il mondo”.