domenica 18 dicembre ore 17.30 • danza
Belén Maya in
QUIERO SER HUMANA
di e con Belén Maya
con la collaborazione di Diana Cagigal
durata 90’
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Un originale spettacolo basato sull’improvvisazione flamenca, in cui il pubblico è chiamato a partecipare attivamente.
Accatastati sulla scena scatoloni ognuno con su un numero e una parola: ripetizione, disciplina, trionfo-fallimento, dolore, corpo, vuoto, musica, sguardo, paura… I numeri, estratti a caso dal pubblico, faranno aprire le scatole e ogni parola avrà la sua spiegazione all’interno del processo creativo, sotto forma di racconto, improvvisazione, gioco, danza. Il pubblico partecipa al gioco e condivide il palcoscenico e il processo creativo come spazi rituali complessi ma anche pieni di avventura, gioia, intuizione e doni. Ulteriore obiettivo dello spettacolo è mostrare l’umanità e la vulnerabilità dell’artista, la sua non perfezione, la sua fallibilità e come la creazione sia fatta di elementi comuni, quotidiani che possiamo riconoscere nella nostra vita.
Una conferenza spettacolo danzata, completamente basata sull’improvvisazione. Il pubblico deciderà lo sviluppo dello spettacolo attraverso un gioco d’azzardo, che collocherà in modo casuale i concetti/pezzi: ripetizione, disciplina, successo-fallimento, dolore, corpo, spazio, musica, decostruzione, sguardo, tradizione, tempo, improvvisazione… Concetti che entrano in gioco nel processo creativo e nell’esperienza dell’artista. Il tutto verrà illustrato cercando l’interazione con il pubblico e la sua partecipazione attraverso il corpo, l’immaginazione, la parola.
Belén Maya García è nata per caso a New York nel 1966 durante una delle tournée dei suoi genitori, i ballerini Mario Maya e Carmen Mora. Questo spiega perché Belén ha iniziato a ballare fin da giovanissima. Ha studiato danza classica, indù e contemporanea in Italia, Germania e Inghilterra. Ha debuttato al tablao Zambra, dopo gli studi in Amor de Dios. Successivamente si è esibita al Café de Chinitas e al Corral de la Pacheca. Entrò nel Balletto Nazionale Spagnolo e un anno dopo si unì alla compagnia di Mario Maya, suo padre. Dopo aver fondato la sua compagnia, va in tournée in Giappone fino a diventare parte della Compagnia di danza andalusa. Nel 1997 crea una compagnia con la cantante Mayte Martín. Questa collaborazione ha portato a due spettacoli: “Mayte Martín e Belén Maya” e ”Flamenco de Cámara”. Entrambi hanno trionfato in festival importanti come il Jerez (2002 e 2003) Nel 2004 si è esibita in ”Los Caminos de Lorca” con la Compagnia di Danza Andalusa e si è esibita al debutto di ”Fuera de los Límites” con Rafaela Carrasco. Nel 2005 ha presentato lo spettacolo ”Dibujos” a Madrid. Dopo un lungo periodo di studio con Juan Carlos Lérida e David Montero, Belén presenta ”Souvenir” e ”La Voz de su Amo” nel marzo 2007. Nel 2008 ha lavorato come artista ospite nella mostra ”Mujeres”, una produzione del Agenzia andalusa per lo sviluppo del flamenco. Nel 2009 e nel 2010, Belén Maya lavora nella produzione di ”Bailes Alegres para Personas Tristes” e prosegue con tournée nazionali e internazionali di ”La Voz de Su Amo” e ”Solos”, la nuova versione dello spettacolo ”Dibujos” e altri spettacoli in cui si esibisce come artista ospite. Nel 2014 Belén Maya celebra tre decenni di vita professionale con ”Los Invitados”, spettacolo che ha ricevuto il Premio della Critica al Festival di Jerez, il premio più importante al mondo, dedicato alla danza flamenco. Nel 2015 presenta lo spettacolo ”Romnia” (donne, in rumeno), di cui afferma: ”Romnia sono le voci delle zingare che non sono flamencas, ma piene di jondura. Il mio corpo mira a dar vita a quei suoni neri che arrivano dall’Oriente carichi di dolori impastati da migliaia di sfollati nel corso della nostra storia”. A fine 2016 presenta ”Bipolar”, un incontro tra tradizione e modernità in cui viaggia attraverso la storia di questa danza e da un capo all’altro di quest’arte.