sabato 26 febbraio ore 21 | teatro – danza
Qui e Ora Residenza Teatrale | Zebra
LADIES BODY SHOW
con Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
regia Silvia Gribaudi, Matteo Maffesanti
collaborazione drammaturgica Marta Dalla Via
luci Paolo Tizianel
produzione Qui e Ora Residenza Teatrale e Zebra
in collaborazione con Festival Teatri di Vetro, Teatro di Lido di Ostia, Festival Il giardino delle Esperidi, Cross Festival
con il sostegno del MIC
durata 55’
acquista i biglietti online su vivaticket.com
https://www.vivaticket.com/it/biglietto/ladies-body-show/172205
Spettacolo selezionato per NEXT2020 – Laboratorio delle idee per la produzione e la distribuzione dello spettacolo dal vivo – progetto di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo
Una performance che porta l’attenzione su come ognuno di noi scelga, selezioni, elimini, giudichi attraverso lo sguardo. I nostri occhi decidono come siamo noi e come sono gli altri.
Ladies Body Show è una performance che porta l’attenzione su come ognuno di noi sceglie, seleziona, elimina, giudica attraverso lo sguardo. I nostri occhi decidono come siamo noi e come sono gli altri. Ladies Body Show è uno show in cui lo spettatore è parte attiva nella scelta di chi incarna il successo o chi il fallimento. Ladies Body Show è un modo di riflettere sul senso di queste due parole: successo e fallimento e su come possano demolire la nostra comunità sociale. Ladies Body Show ha come obiettivo artistico di creare una performance capace di mettere in discussione i sistemi di valore selettivi umani e sociali. Ladies Body Show è una performance che fa incontrare e dialogare artisti di fama nazionale ed internazionale, creando un mix di linguaggi e competenze. Le attrici sono Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli, fondatrici della compagnia milanese Qui e Ora Residenza Teatrale, attive nelle arti dal vivo con questa formazione da più di dieci anni. Da diversi anni le tre attrici di Qui e Ora hanno deciso di affinare la propria pratica teatrale invitando nuovi artisti con cui collaborare, con cui mettere a confronto le poetiche e a cui affidare la regia delle loro performance. Da questo nasce il felice incontro di Ladies Bodies Show, che è orchestrato dalla coreografa Silvia Gribaudi, con i testi della drammaturga e attrice Marta Dalla Via, le luci di Paolo Tizianel e le immagini dell’artista visivo Matteo Maffesanti. Ladies Body Show è un format, un gioco in cui lo spettatore deve scegliere: quale dei tre corpi di queste tre cinquantenni ha valore? Su quale base si concretizza la scelta? Dietro a queste domande si apre la riflessione su come giudichiamo e sul valore dei nostri corpi. In una società che rende invisibile la bellezza del cambiamento fisico, Silvia Gribaudi, con le Qui e Ora e con Marta dalla Via, apre e conduce a una più ampia visione del corpo e del suo valore, sperimentando una performance che è un gioco per capire come siamo condizionati nello scegliere cosa ha valore e cosa non ne ha.
“Ladies Body Show è uno spettacolo nato prima della pandemia, rimasto come tutto il mondo sospeso, e tornato a vivere a giugno 2021. Insieme a Silvia Gribaudi ci siamo chieste come portare l’attenzione sul valore delle scelte che ognuno di noi compie e abbiamo provato a porci, nella costruzione del lavoro, una serie di domande drammaturgiche. Come selezioniamo le cose e le persone che ci circondano? I nostri occhi, il nostro cervello operano una selezione accurata in base ai nostri gusti personali, alle nostre emozioni, al nostro vissuto… Quanto siamo influenzati dalle immagini? Dagli stereotipi? Dall’esterno che ci circonda? Come guardiamo le tre attrici in scena? Come le ascoltiamo? Cosa guardiamo? Ci piace lo spettacolo? Sì o no? Perché? Quanto vale un attore? Quanto vale un personaggio? Quanto vale il pubblico? Quanto vale scegliere? Il corpo e la consapevolezza di come scegliamo sono al centro del lavoro, corpo come carne, guardato, massacrato, giudicato, abbandonato, ricostruito, accettato o allontanato. Una carne, quella dell’essere umano, sempre sotto un giudizio pesante, capace di limitare o esaltare.” Francesca Albanese, Silvia Baldini, Laura Valli
Qui e Ora Residenza Teatrale
Qui e Ora Residenza Teatrale nasce nel 2007 sul territorio della Bergamasca con il progetto Être –Esperienze Teatrali di Residenza. È costituita da artiste provenienti da esperienze diverse ma accomunate da una stessa visione poetica. Qui e Ora opera in ambito nazionale e internazionale con produzione di spettacoli, organizzazione di rassegne, curatela di laboratori e inchieste teatrali. È una compagnia di produzione, lavora su drammaturgia autografa e ama confrontarsi e collaborare con altri/e artisti/e per dare vita alle proprie opere: artisti/e visivi/e, scrittori/trici, danzatori/trici, teatranti, in un meticciamento di linguaggi e visioni. Nel 2018 è riconosciuta dal Ministero della Cultura come “impresa di produzione di teatro di innovazione”. Le relazioni umane e i luoghi insoliti sono due dei motori artistici di Qui e Ora. Incontrare le persone, intervistarle, conoscerle, condividere immaginari e fare, del quotidiano, atto e visione artistica. Sperimentare teatro e forme artistiche in luoghi diversi da quelli deputati al teatro, per riscoprire il senso di comunità e arte profondo che ogni territorio esprime. Dal 2012 sul territorio della Bergamasca Qui e Ora realizza Coltivare Cultura, un progetto artistico e culturale che porta il territorio e i/le cittadini/e – attraverso laboratori, inchieste, rassegne teatrali – al centro della sperimentazione artistica. Si tratta di un sistema articolato di progettualità condivisa, dove i territori e le persone sono protagonisti attivi nella creazione di prodotti culturali, intendendo il teatro e gli altri linguaggi artistici come nutrimento per attuare scambi di saperi, per accrescere il senso di appartenenza e per costruire comunità. Sul proprio territorio Qui e Ora collabora attualmente con 13 comuni della provincia di Bergamo, diverse aziende private (circa 20) e diversi enti (tra cui 2 enti di promozione turistica, 10 biblioteche e 3 istituti scolastici). La rete creata con enti pubblici e privati ha portato alla realizzazione di diverse azioni artistiche interdisciplinari e multidisciplinari, affinando le capacità di Qui e Ora di lavorare in sinergia con diversi soggetti e in ascolto costante delle istanze e dei bisogni del proprio territorio. All’interno del progetto Coltivare Cultura si inseriscono diverse attività, come Dal Capitale Relazionale al Bene Comune, convegno nazionale, organizzato con il Comune di Trescore Balneario, a ottobre 2018, come momento di lavoro pratico di co-progettazione culturale, con esperti del settore (Lucio Argano, Maurizio Cilli e Emmanuele Curti) e la partecipazione attiva dei presenti, per ragionare sulla relazione fra arte e territorio, per riflettere sulle prospettive di sviluppo e ingaggio di nuovi pubblici e per ideare nuove prospettive progettuali, attraverso tre focus, il capitale relazionale ovvero il valore della rete di relazioni tra Pubbliche Amministrazioni, cittadini, enti privati, artisti e altri operatori del settore culturale, la partecipazione attiva culturale e artistica dei cittadini, dalla progettazione, alla presa in carico della realizzazione, dalla fruizione al senso di appartenenza, i luoghi insoliti che accolgono programmazione culturale e atti artistici per la valorizzazione del territorio. Si sono inoltre realizzate azioni di coinvolgimento, qualificazione e formazione del pubblico come: Lascia un Segno, azione di arte partecipata che, ad Arcene in diverse edizioni, ha visto la presenza di street artist di fama nazionale e internazionale; Nutrire il teatro, azione di drammaturgia collettiva attraverso il tema del cibo e delle ricette di famiglia, come spunto di riflessione sulle identità del territori; Up To You festival di teatro contemporaneo realizzata da giovani under 25 e dedicata a loro coetanei.
https://www.quieoraresidenzateatrale.it/
https://www.facebook.com/quieora.residenzateatrale
https://www.instagram.com/quieoraresidenzateatrale/
Dalla Rassegna Stampa
Maria Dolores Pesce DRAMMA.IT
Il Giardino delle Esperidi Festival 2021
Al centro, ancora una volta, il corpo femminile intercettato nella frizione tra la sua immagine, imposta e gestita come fosse una réclame, e una realtà inevitabilmente incoerente. Ma paradossalmente, attraverso l’ironia drammaturgica e l’accorto uso di un umorismo che non scivola mai nella farsa, è quest’ultima a prevalere e a rappresentare la bellezza quando è sincera rivoluzione, anche solo nel senso di ribaltamento di prospettiva. Una sorta di passerella di moda, o meglio di modi e luoghi comuni, in cui il peso di un giudizio precostituito, e talora alienante fino alla dissociazione irresolubile tra successo e fallimento (sociale), si dissolve man mano nella risata liberatoria che è una riflessione comunque profonda su quello che siamo.
Vincenzo Sardelli – KLP
XVII GIARDINO DELLE ESPERIDI. IL FESTIVAL TRA NATURA E LEGGEREZZA”
Le stralunate e strabuzzanti Silvia Baldini, Francesca Albanese e Laura Valli ci inondano del loro entusiasmo. Iniettano la loro energia nel caustico “Ladies Body Show’: spettacolo intelligente con la regia di un’altra matta e mattatrice della scena, quella Silvia Gribaudi fresca di Premio Hystrio capace di dare a ogni corpo la propria voce, a ogni centimetro di tessuto adiposo la propria forza drammaturgica. “Ladies Body Show” con le sue domande tormentone su bellezza e femminilità, arte e creatività, potere e denaro, è una zaffata d’umorismo applicato ai linguaggi del corpo. La performance è ironia dissacrante. È vitalismo al femminile: a spazzare gli stereotipi delle menti omologate; a sciogliere la pinguedine dei cervelli seriali.
Enrico Pastore – IL PICKWICK
Giano Bifronte nel Giardino delle Esperidi
Ladies Bodies Show di Qui e Ora Residenza Teatrale per la regia di Silvia Gribaudi che vede in scena le brave Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli. In un’atmosfera divertente, persino leggera, tre donne in biancheria intima, si espongono allo sguardo giudicante del pubblico. In realtà il nostro corpo è sempre sottoposto a giudizio, in modo anche feroce, dagli occhi di chi interagisce con noi. Attraverso l’involucro si stabilisce spesso successo e fallimento di un’azione, una richiesta, un atto d’amore, un’impresa. Tramite il dispositivo teatrale si esamina il processo di valutazione, anche economica, di ciò che si espone davanti ai nostri occhi. E noi che giudichiamo, chi siamo? Merce e consumatori insieme in un sistema neoliberista che valuta attraverso la confezione e con modalità esclusivamente quantificanti il successo di un prodotto indipendentemente dalla sua reale qualità intrinseca. Il corpo è quindi politico, afferma la sua esistenza e denuncia una modalità inquinante e tossica nel nostro agire come società di sguardi. L’occhio bovino e innocente era già stato squartato violentemente da Bunuel in Un chien andalou (1929), ma lo sguardo onni presente dei social e del mondo digitale ci ha resi tutti morbosi nell’osservare, valutare, concedere il nostro placet e decretare quindi successo o fallimento. Esporsi senza paura allo sguardo può parere un atto sconsiderato, esibizionista, ma si può anche dimostrare un gesto di coraggio pur nella coscienza che non si sfugge a un sistema cannibalistico in cui anche la ribellione diventa spettacolo.