9 e 10 maggio ore 21
KARENINA
liberamente ispirato al romanzo di Lev Tolstoj
drammaturgia originale e regia Francesca Caprioli
con Anna Chiara Colombo, Michele Lisi, Stefano Scialanga, Paola Senatore
musiche Stefano Caprioli
foto di scena Francesco Guarnieri
menagement Elena Carrera
produzione Compagnia Francesca Caprioli con il patrocinio dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico
C’è un treno che arriva, un treno che ti passa davanti, un treno che ti schiaccia sotto. E’ un treno che abbiamo preso tutti, che abbiamo perso tutti, che qualche volta abbiamo trovato vuoto e su cui tante volte ci siamo stipati come bestie. Karenina prende in esame quattro personaggi del romanzo: Anna Arkadev’na Karenina, Ekaterina Aleksandrovna, Dmitrievic Levin, Aleksej Aleksandrovic. Sono queste quattro personalità il centro dello spettacolo, quattro personalità che hanno in comune la stessa rovina: un soldato. Il soldato Vronski. Ma Vronski sulla scena non si vedrà mai. Si parlerà di lui, si piangerà per lui, ma non ci sarà nessuno ad interpretarlo, perché Vronski è un feticcio, un totem, una idea diversa per ognuno dei quattro personaggi; il riflesso della propria espressione nella lama di un coltello, nel finestrino del treno, nell’acqua di un fiume di campagna, nel legno lucido della scrivania. Vronski è una malattia. Il primo atto si articola in quattro scene corali: “Il treno”, “Il ballo”, “La proposta”, “La confessione”. Queste macro sequenze rappresentano l’inizio del problema, l’incubazione della malattia e la causa del conflitto.
Il secondo atto: “La vergogna”, “L’amore”, “La vita”, “La morte”, si articola invece in quattro scene individuali. Queste sono le scene conclusive, in cui la malattia uccide o fortifica, spurga o avvelena. I personaggi vivono nello stesso spazio e degli stessi oggetti che ognuno però userà secondo una drammaturgia fisica differente. Il velo che per Kitty è il vestito del ballo più importante della sua vita sarà per Anna un sudario di morte. In questo modo gli oggetti e lo spazio si plasmeranno a seconda del punto di vista del personaggio che li vive e li osserva. Lo stesso spettatore sarà costretto a scegliere e inventare nuovi significati e nuove strade dentro sé stesso per capire o se non altro pensare a quello spazio personale e immenso che è l’amore. Questo spettacolo è stato possibile grazie all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico e grazie a singoli investitori della cultura, spettatori, che hanno sostenuto il nostro lavoro grazie a una campagna di crowdfunding, permettendoci di produrlo in modo indipendente.
La Compagnia Francesca Caprioli é stata fondata nel 2014 da Francesca Caprioli, Eleonora Pace, Paola Senatore e Elena Carrera. La compagnia ha fino ad oggi ha cercato in tutti i modi di produrre i suoi lavori ed essere indipendente e attiva, tra questi: primo tra tutti “Das Schloss. Per mettere una bandierina sul muro.” drammaturgia originale di Francesca Caprioli dal Castello di Kafka, che debutta all’E45 – Napoli Fringe Festival 2015 e vola a Mosca per il festival Your Chance al Teatro Na Strastnom. “Undertime” drammaturgia originale di Francesca Caprioli, indagine che parte dal mito della creazione per parlare del futuro e della possibile fine del petrolio. Debutta al Festival Dionisiache 2015, Calatafimi Segesta. “Keep the cross higth.” Drammaturgia di Francesca Caprioli, studio sulla figura di Giovanna D’Arco, lavoro bilingue con cast italo-inglese che ha debuttato al Manipulate Festival di Edimburgo nel gennaio del 2016. “Er caffè. Da Teresa – Lotto primo. Storie di borgata.” Drammaturgia originale di Francesca Caprioli e Mariagrazia Pompei. Lavoro di drammaturgia basato su storie vere del quartiere Quarticciolo di Roma e lì rappresentato per la prima volta nel settembre 2016, presso il Teatro Biblioteca Quarticciolo.
Biglietti
Intero 10€ – Ridotto 8€ (over 65, under 24, possessori di Bibliocard)