domenica 27 febbraio ore 17.30 | teatro ragazzi
Teatro Gioco Vita | Balletto di Roma
IL PICCOLO RE DEI FIORI
fiaba per musica, ombre e danza
da Il piccolo Re dei Fiori di Květa Pacovská
una creazione di Valerio Longo e Fabrizio Montecchi
drammaturgia Enrica Carini e Fabrizio Montecchi
regia e scene Fabrizio Montecchi
coreografie Valerio Longo
con Marcello Giovani e Isabella Minosi
musiche Paolo Codognola • sagome Nicoletta Garioni e Agnese Meroni (tratte dai disegni di Květa Pacovská)
costumi Sara Bartesaghi Gallo e Nicoletta Garioni • voci Valeria Barreca e Tiziano Ferrari • luci Anna Adorno
staff tecnico Cesare Lavezzoli (luci e fonica) e Giovanni Mutti (macchinista)
collaborazione alla drammaturgia Valerio Longo e Francesca Magnini
realizzazione scene e oggetti scenici Giovanni Mutti, Nicoletta Garioni e Agnese Meroni
coproduzione Balletto di Roma e Teatro Gioco Vita
dai 4 agli 8 anni
durata 50’
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Una fiaba che parla, con leggerezza e poesia, della ricerca della felicità. Uno spettacolo che contamina danza, ombre e musica, in una forma pensata espressamente per i più piccoli.
Il piccolo Re dei Fiori è il testo di Květa Pacovská intorno al quale si sono ritrovate due storiche strutture del teatro e della danza come Balletto di Roma, che ha celebrato nel 2020 i sessant’anni dalla fondazione, e Teatro Gioco Vita, che nel 2021 celebra i cinquant’anni dalla fondazione e alla fine degli anni Settanta ha incontrato il teatro d’ombre e ha dato un contributo originale alla nascita del teatro ragazzi. Il progetto esplora una forma di contaminazione tra linguaggi come la danza, l’ombra e la musica, pensandola espressamente per i più piccoli.
Il piccolo Re dei Fiori è una fiaba. Della fiaba c’è il classico “C’era una volta” e anche l’immancabile “Re” che però qui è piccolo e curioso, vive in solitudine, ama il suo giardino e ha le tasche piene di bulbi di tulipano. Della fiaba c’è anche il tema “dell’attesa”, la lunga attesa del Re prima dello sbocciare dei fiori e anche quello della “mancanza”. Mancanza di cosa? Il Re non lo sa, ma sa che i suoi tulipani, pur bellissimi, non riescono a renderlo felice. E allora ecco il “viaggio” alla ricerca di ciò che può colmare la sua mancanza. Un viaggio che è come un sogno, su rotte nuove e sconosciute al Re, che dura solo un giorno e una notte ma che sembra racchiudere il tempo di una vita. Nella luce del mattino il Re sente una voce sottile provenire da un fiore di tulipano appena dischiuso che ripete “sono qui, sono qui…”. Davanti a una piccola principessa il Re pieno di meraviglia si chiede “È forse lei che ho tanto a lungo cercato?”. Come in ogni fiaba che si rispetti non manca nemmeno il “e vissero tutti felici e contenti” e questo ci fa pensare che sì, era proprio lei che il Re aveva tanto a lungo desiderato. Il piccolo Re dei Fiori è anche una storia che racconta di due giovani che abitano uno di fronte all’altra. Così vicini; eppure, così lontani da non aver mai incrociato i loro sguardi. Una mattina, però, lei lo vede, tutto malinconico, prendersi cura di una piccola aiuola davanti alle loro case, con quell’attenzione che si rivolge solo ai desideri più profondi. È così, osservandolo di nascosto, inizia a scrivere per lui, su piccoli biglietti, la fiaba che li condurrà al loro felice incontro.
Il piccolo Re dei Fiori è uno spettacolo dove il tema della ricerca della felicità è reso con leggerezza e poesia, grazie a una trama semplice ed essenziale e un immaginario esuberante e fantasioso. Con il contrappunto di poche ma importanti parole, il racconto prende forma scenica grazie a un ricco tessuto musicale che accompagna e sostiene le spettacolari immagini d’ombra di Teatro Gioco Vita, tratte dalle splendide illustrazioni di Květa Pacovská, e gli espressivi gesti dei due danzatori-interpreti del Balletto di Roma, frutto delle originali coreografie di Valerio Longo.
Il potere di una fiaba è racchiuso nella sua capacità di essere incredibilmente lontana e allo stesso tempo vicina, al nostro vivere quotidiano. Quello che c’è richiesto per accedere a una fiaba, è di accettare di farci piccoli, piccolissimi, passare attraverso ingressi magici e inaspettati, saper attendere e, nell’attesa, prestare attenzione a ogni parola, a ogni gesto, a ogni ombra per poter essere dalla fiaba stessa meravigliati. Così, dunque, è anche per noi.
In questa fiaba, quasi archetipica, un Re, un giardino incantato, l’attesa, un desiderio sconosciuto, un viaggio, un ritrovarsi nella felicità, si animano nelle ombre attraverso la musica e la danza, e permettono ai sentimenti di ognuno di rivelarsi in essa. Così, come ogni fiaba, parola dopo parola, anima i desideri di coloro che la ascoltano, così, la vita, inaspettatamente li conduce a realizzarli.
Květa Pacovská
Květa Pacovská (1928), è scultrice, pittrice, ma soprattutto illustratrice di libri per bambini, vincitrice del Premio Andersen nel 1992. Il suo stile e la sua arte si rifanno a grandi maestri del passato, da Kandinsky a Mirò, sviluppando un gusto per il colore (in particolare per il rosso!) e per l’uso del collage che ne caratterizzano l’opera: una grande autrice, che ha al suo attivo una sessantina di libri.
Valerio Longo (coreografo)
Valerio Longo (coreografo)
Danzatore della compagnia Aterballetto, artista di grande sensibilità e in continua crescita e oggi coreografo di talento, Valerio Longo vanta un percorso d’interprete e autore, dagli anni di studio al Teatro Nuovo di Torino all’esordio professionale con il Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini, fino ai quindici anni di brillante carriera in Aterballetto. Nella sua storia, l’incontro speciale con Mauro Bigonzetti, la scoperta della propria vena creativa, la collaborazione con i protagonisti della coreografia internazionale come William Forsythe e Ohad Naharin, le creazioni per Aterballetto e per altri prestigiosi teatri italiani, l’esperienza con Scapino Ballet e l’attuale collaborazione con il Balletto di Roma.
Fabrizio Montecchi (regista)
Fabrizio Montecchi (regista)
Regista e scenografo, è nato a Reggio Emilia nel 1960 e ha compiuto studi d’Arte e di Architettura. Dal 1977 è collaboratore stabile di Teatro Gioco Vita, con il quale ha lavorato alla crescita e allo sviluppo dell’esperienza, unica nel suo genere, di teatro d’ombre. Il suo primo spettacolo come regista e scenografo è del 1985, Pescetopococcodrillo, a cui ha fatto seguito, nel 1988, Il Corpo Sottile. Da allora ha diretto più di cinquanta spettacoli d’ombre. Ha lavorato come scenografo e/o creatore d’ombre per: Aterballetto / Fondazione Nazionale della Danza di Reggio Emilia. Dal 2000 insegna teatro d’ombre presso l’École Nationale Supérieure des Arts de la Marionnette di Charleville- Mézières. Per quest’attività d’insegnamento ha ricevuto, nel 2013, il Prix IIM de la Trasmission dall’Institut International de la Marionnette di Charleville- Mézières.
Balletto di Roma
Il Balletto di Roma, fondato nel 1960 da Franca Bartolomei e Walter Zappolini, promuove da sempre la produzione e la diffusione della danza d’autore italiana in Europa e nel mondo, con un repertorio attento oggi all’innovazione e alla ricerca, pur mantenendo forte l’attenzione alla storia e alla tradizione che lo hanno reso famoso. Negli anni, la struttura romana ha visto susseguirsi prestigiose collaborazioni e molteplici anime creative e l’attività produttiva è cresciuta, sia in termini di quantità che di qualità delle opere allestite nel corso delle stagioni, con un crescente consenso di pubblico. Per il triennio 2018- 2020 il Direttore Generale Luciano Carratoni nomina alla Direzione Artistica Francesca Magnini. La nuova figura rafforza gli schemi e amplia gli obiettivi d’internazionalizzazione, coinvolgendo enti e istituzioni. Al fianco della nuova Direzione, i coreografi associati: Massimiliano Volpini, Fabrizio Monteverde e Davide Valrosso. Tra le collaborazioni anche quella con l’Università di Roma “La Sapienza”.
Teatro Gioco Vita
Teatro Gioco Vita (direzione artistica Diego Maj), nasce nel 1971 dall’esperienza dell’animazione teatrale e, con il suo modo peculiare di fare e di vivere il teatro, dà un contributo originale alla nascita del teatro ragazzi. Incontra il teatro d’ombre alla fine degli anni Settanta e matura un’esperienza unica nel suo genere che gli vale riconoscimenti e prestigiose collaborazioni in ogni parte del mondo. La Compagnia d’ombre, con Fabrizio Montecchi regista principale e Nicoletta Garioni coordinatrice artistica, è impegnata, oltre che nella produzione di spettacoli, in attività di laboratorio e nella formazione professionale. Teatro Gioco Vita affianca l’attività sul territorio (Stagione di Prosa del Teatro Municipale di Piacenza, rassegne teatrali, festival e altri eventi culturali, ospitalità, laboratori, formazione) ad una dimensione sempre più internazionale che ha portato i suoi spettacoli di teatro d’ombre ad essere rappresentati, oltre che in Europa, negli Stati Uniti, in Brasile, Messico, Canada, Giappone, Cina, Israele, Taiwan, Turchia, Giordania e Senegal.
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