#ExtraProgrammazione #Quintescienza2021

domenica 16 maggio ore 18 | teatro
Gruppo di Teatro Campestre
HABITAT NATURALE
di Elisabetta Granara
con Elisabetta Granara e Diego Dalla Via
produzione Il Gruppo di Teatro Campestre
con La Piccionaia Centro di produzione teatrale e B.Motion Operaestate –
in collaborazione con Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse

Prenota online: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-habitat-naturalequintescienza2021-151959973371

La migrazione vista da una prospettiva biologica: cause, meccanismi, effetti; dispersione, adattamento, evoluzione. In un periodo storico in cui le migrazioni ci mettono in crisi con la loro enorme complessità, proviamo a cercare spunti nella Natura, a farle domande, a rielaborare le risposte. Con Habitat Naturale, Elisabetta Granara conduce gli spettatori lungo i corridoi immaginari di un Museo di Storia Naturale, per ripercorrere con loro lo stupore del suo incontro di profana con la Biologia e l’Ecologia.
Progetto semifinalista Premio Scenario 2017


Al Museo di Storia Naturale i leoni giacciono sereni nella loro piccola savana mentre l’audio della foresta amazzonica riecheggia nei corridoi vuoti; lo Sphaeroma Tenebrans è al suo posto nella bacheca dei crostacei isopodi. Le giornate scorrono serene tra le visite delle scolaresche e gli interventi di manutenzione ordinaria; quello che succede fuori non conta, l’importante è che al momento della chiusura tutto sia in ordine e il custode inserisca l’allarme. È quello che ha fatto anche ieri sera, eppure stamattina, nella sala degli insetti, è stato trovato un oggetto estraneo…
La migrazione vista da una prospettiva biologica: cause, meccanismi, effetti; dispersione, adattamento, evoluzione. In un periodo storico in cui le migrazioni ci mettono in crisi con la loro enorme complessità, proviamo a cercare spunti nella Natura, a farle domande, a rielaborare le risposte. Con Habitat Naturale, Elisabetta Granara conduce gli spettatori lungo i corridoi immaginari di un Museo di Storia Naturale, per ripercorrere con loro lo stupore del suo incontro di profana con la Biologia e l’Ecologia. Lo fa attraverso un racconto e dei personaggi: l’arrivo di uno straniero in un museo di Storia Naturale, un luogo dove tutto è statico per poter rappresentare qualcosa che mai si può fermare. Una direttrice di museo preparatissima e severissima. Ma ferma. L’allegra parabola di una crisi del mondo fermo, perché la vita è un processo di cambiamento costante.

Habitat naturale intende approfondire una dinamica di fondo del vivere contemporaneo: le migrazioni e le loro conseguenze. I flussi migratori ricalcano rotte su cui da millenni si ripete il ciclico peregrinare di batteri, piante e animali. Alla base di tutto c’è la dispersione biologica, l’istinto di sopravvivenza che spinge a sfidare l’ignoto alla ricerca di un luogo in grado di ospitare il naturale sviluppo della vita. I musei di storia naturale sono luoghi di approfondimento e di divulgazione scientifica che hanno avuto origine nell’epoca delle esplorazioni e dei fenomeni coloniali. Essi cercano di restituire la fotografia di un mondo classificato, ordinato, perfettamente conosciuto; ma il fluire della vita non conosce tregua, l’evoluzione è un processo inarrestabile e il futuro è un territorio tutto da esplorare. Ecco dunque che la Storia e le Scienze Naturali, che hanno classificato e ordinato il passato, sono strumenti che possono aiutarci a immaginare il futuro. La “presenza” che in questo racconto porta lo scompiglio nella vita dei personaggi rappresenta lo sconosciuto che sulle prime spaventa, disturba, cambia gli equilibri, ma che infine si apre alla creazione del nuovo e salva dall’estinzione.

Elisabetta Granara è nata nel 1984 ed è cresciuta in Valle Scrivia (Ge). Ha vissuto gli anni degli studi a Genova, poi i casi della vita l’hanno portata a Tonezza del Cimone (Vi), un piccolissimo paese di montagna dove ha trasferito le sue cose e Il Gruppo di Teatro Campestre (Gtc), originariamente compagnia teatrale fondata con altri amici nel 2008, oggi marchio distintivo della sua poetica. Parallelamente alla laurea in teoria della letteratura e narratologia, gli anni di laboratori teatrali e seminari hanno dato i primi frutti e l’hanno convinta a intraprendere un percorso autorale sul contemporaneo: oggi si può definire attrice, regista e autrice. Dopo Civediamoaldìperdì (Finalista Scintille 2012), il suo Amami, baciami, amami, sposami è stato semifinalista al Premio Scenario 2013. Tra la fine del 2014 e il 2015, primo anno in Veneto, ha vinto il Premio Giovani Realtà del Teatro con Proclami alla nazione e il premio Crash Test con La vera storia dei Mole People. Nello stesso periodo ha iniziato a collaborare con il Teatro della Tosse prima con la co¬regia di Adagio (2014), poi con la conduzione del corso base di recitazione (2015-16). Dal 2016 si dedica a nuovi progetti, ponendo così le basi di una nuova vita, anche artistica, in un nuovo habitat.

 


“Il progetto, promosso da Roma Culture, è vincitore dell’Avviso Pubblico Eureka!Roma 2020-2021-2022 curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE”

Le attività si svolgeranno tutte presso la sala interna del Teatro del Lido di Ostia in presenza o in modalità online secondo le disposizioni di sicurezza vigenti al momento dello svolgimento del progetto.

ingresso gratuito • prenotazione obbligatoria su Eventbrite (link anche su Fb QuinteScienza)

INFO
quintescienza@gmail.com
Facebook: QuinteScienza • Instagram: @quintescienza
www.affabulazione.net

In ottemperanza alle disposizioni dei protocolli di sicurezza anticovid, l’accesso sarà possibile solo a un numero limitato di spettatori che potranno prenotare i propri biglietti online sul circuito Eventbrite. I protocolli di sicurezza anticontagio – covid 19, sono visitabili sul sito www.teatrodellido.it e www.teatrodiroma.net.