07/03/2025 Musica

venerdì 7 marzo ore 19 • musica
Alchimie Sonore
FAVOLE IN MUSICA
interpreti Francesca Duca, Federico Martino, Alessandro Pace, Davide Stanziane flauto
voce Antonio Sapio
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Un concerto per quartetto di flauti che, ispirandosi a Pierino e il lupo di Prokofiev, propone un viaggio attraverso diversi generi musicali. La musica dialoga con la voce narrante che racconta favole e fiabe provenienti da diverse culture.

“Favole in Musica” è un progetto che si pone come scopo quello di presentare al pubblico diversi generi musicali che spaziano dal classico al moderno e, sulla falsa riga di “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev, di rendere facilmente fruibile ognuno di essi grazie alla presenza di una voce recitante, con la quale la musica dialoga e si intreccia. I testi narrati sono favole, fiabe o brevi storie prese dai diversi paesi e dalle diverse culture del mondo. La messa in musica è affidata a giovani compositori. “La volpe e la pernice”, “Tikki Tikki Tembo”, “Il macinino che macina in fondo al mare” sono alcune delle storie selezionate. L’esecuzione è affidata al quartetto di flauti “Alchimie Sonore”. Il flauto è uno strumento flessibile, agile e intenso, con origini antiche ma anche molto utilizzato dai compositori moderni per le sue grandi potenzialità effettistiche. Nel quartetto sono presenti flauti di varie taglie, dal basso all’ottavino.
“Favole in Musica” riporta gli adulti a rivivere le favole per l’infanzia con nuovo interesse e porta i bambini ad apprezzare e comprendere la musica colta; è un progetto universale, per famiglie, scuole e teatri. La favola, come la musica, non invecchia mai.

Programma

Questa favola musicale trae spunto da una versione medievale di un’antica favola di Fedro, trascritta e ricomposta dal monaco Ademaro (sec. X) presso il monastero di San Marziale di Limoges. La favola viene resa dal compositore attraverso un taglio cinematografico: cinque brevissime scene si susseguono, tra la voce recitante e i flauti, con la ricorrenza d’un elemento tematico che via via diventa cangiante sino alla chiusura, in cui è riportato l’insegnamento morale della favola.

Una fiaba norvegese che narra le vicende di due fratelli, uno povero e uno ricco. Alla Vigilia di Natale, il fratello povero non ha da mangiare. Dopo aver chiesto aiuto al fratello ricco, quest’ultimo è pronto ad offrirgli un prosciutto solo se andrà all’inferno. Preso il prosciutto, il fratello povero inizia la sua lunga camminata verso l’inferno. Lungo il cammino incontrerà prima un vecchio taglialegna con una lunga barba bianca, poi diavoli grandi e piccoli e, infine, il diavolo in persona che, in cambio del prosciutto, gli donerà un oggetto magico: un macinino in grado di moltiplicare ogni cosa in quantità infinite…

I protagonisti di questa fiaba sono due fratellini vissuti nell’antica Cina: il più piccolo di nome Chang e il primogenito di nome Tikki Tikki Tembo No Sa Rembo Chari Bari Ruchi Pip Peri Pembo. Un nome (Tikki Tikki Tembo No Sa Rembo Chari Bari Ruchi Pip Peri Pembo per l’appunto) talmente carico di significato e di importanza che sarebbe impensabile per chiunque abbreviarlo per non mancare di rispetto. Perciò qualsiasi persona si rivolgerà al piccolo ma riverito Tikki Tikki Tembo No Sa Rembo Chari Bari Ruchi Pip Peri Pembo non potrà che pronunciare il suo nome per intero, qualsiasi cosa accada…

” …è una delle fiabe più semplici e anche, per me, una delle più belle. Non fa una grinza, come il suo imperturbabile protagonista; si distingue dalle innumerevoli “storie di paure” a base di morti e di spiriti, perché dimostra verso il soprannaturale una tranquilla fermezza che dà tutto per possibile, senza sottostare alla soggezione dell’ignoto.” (Italo Calvino; Fiabe italiane, cit.)

Il viaggio spirituale di Piktor prosegue anche nell’aldilà: giunto in paradiso, l’uomo continua a conoscere se stesso e, parlando con uccelli, serpenti, fiori e piante, ricerca il segreto dell’eterna felicità. Circondato da perfezione e bellezza, in un mondo di forme e colori in continua trasformazione, Piktor riuscirà a raggiungere la felicità solo dopo molti anni, dopo aver incontrato l’altra metà della sua anima. Con questa fiaba scritta nel 1922, Hermann Hesse ci porta nel suo mondo poetico, spirituale e orientaleggiante, alla continua ricerca di risposte sul senso della nostra vita.

” …il ragionier Bianchi di Varese era un rappresentante di commercio e sei giorni su sette girava l’Italia intera… La domenica tornava a casa sua, e il lunedì mattina ripartiva. Ma prima che partisse la sua bambina gli diceva: – Mi raccomando papà: tutte le sere una storia. Così ogni sera dovunque si trovasse, alle nove in punto il ragionier Bianchi chiamava al telefono Varese e raccontava una storia alla sua bambina… Mi hanno detto che quando il signor Bianchi chiamava le signorine del centralino sospendevano tutte le telefonate per ascoltare le sue storie. Sfido: alcune sono proprio belline.” (Gianni Rodari; Favole al telefono, cit.)


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Alchimie Sonore nasce nel 2016 all’interno del Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma. Sin dal principio collabora con giovani compositori ai quali commissiona brani originali da inserire nel proprio repertorio, alcuni dei quali sono stati premiati in concorsi nazionali e internazionali ed anche editi. Il linguaggio utilizzato spazia dal classico al contemporaneo e prevede l’utilizzo di flauti divario tipo: ottavino, flauto in do, flauto contralto e flauto basso. L’ensemble ha inciso due CD: Play (2019) e Architetture Romane (2023). Ha inoltre rilasciato interviste per il programma “La Stanza della Musica” di RaiRadio3 e “Repubblica TV”. Il quartetto si esibisce regolarmente a Roma e in diverse località del territorio nazionale. Ha collaborato con enti italiani quali IUC –Istituzione Universitaria dei Concerti ed internazionali come gli Istituti Italiani di Cultura di Zagabria e Stoccolma.

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