Quarticciolo. Cartografia Umana
Rassegna multidisciplinare nei luoghi del Municipio V
Il progetto è realizzato con il sostegno del Ministero della Cultura – Direzione generale Spettacolo ed è vincitore dell’Avviso Pubblico Lo spettacolo dal vivo fuori dal Centro -Anno 2022 promosso da Roma Capitale – Dipartimento Attività Culturali.
26 novembre ore 21
27 novembre ore 17 | Teatro
DISPREZZO DELLA DONNA
Il futurismo della specie
Drammaturgia, regia e interpretazione Elvira Frosini e Daniele Timpano
Disegno luci Omar Scala
Disegno del suono Lorenzo Danesin
Costumi Marta Montevecchi
Collaborazione alla drammaturgia e regia Francesca Blancato
Organizzazione Laura Belloni
Produzione Gli Scarti, Frosini / Timpano – Kataklisma Teatro
In collaborazione con Salerno Letteratura Festival
Immagine del manifesto Valentina Pastorino
Si ringraziano: Natale Romolo, Marzio Venuti Mazzi, Lorenzo Pavolini, Paolo Di Paolo,
Alfio Petrini, Valentina Cannizzaro, Francesca La Scala, Miriam Fricano, Festival DiverCity
(Milano), Marballu’s Fest (Carloforte), Timbre Teatro (Poggibonsi).
«Noi vogliamo glorificare la guerra, sola igiene del mondo, il militarismo, il patriottismo,
il gesto distruttore dei libertari, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna»
(Punto 9. del Primo Manifesto del Futurismo, 1909).
Disprezzo della donna. Il futurismo della specie è una cantata a due voci dedicata ai
futuristi ed al disprezzo della donna: uno spettacolo contro la donna che ostacola la marcia
dell’uomo, contro quei fantasmi romantici che si chiamano donna unica, amore eterno e
fedeltà, contro il femminismo e contro la famiglia, contro la democrazia e contro il
parlamentarismo. Uno spettacolo femminista, composto da materiali che non lo sono
affatto. L’immaginario sulla donna che emerge con violenza dallo spettacolo ci appare
lontanissimo, eppure ancora riconoscibile e attuale, quasi sempre fastidioso e intollerabile,
perché ci son cose che oggi – forse – non si possono più dire né pensare ma che ahimè
ancora ci appartengono, e 100 anni dopo sono qui, tra noi, in noi. Attorno al tema della
donna si addensano altri temi, altrettanto riconoscibili oggi: pacifismo, interventismo, la
politica e la guerra, la marginalità dell’arte e degli artisti, i nazionalismi, il populismo,
l’omofobia, l’industria del turismo, l’individualismo esasperato.
Il movimento che voleva rompere tutti i ponti con il passato ed ha rivoluzionato tutti i codici
artistici, rispetto alla donna è profondamente, anche se contraddittoriamente, tradizionale,
costantemente in bilico tra il rifiuto degli schemi romantici e della tradizione ed il continuare
ad inscriversi in una visione del mondo patriarcale e maschile. Liberamente tratto da
diversi testi e manifesti di Filippo Tommaso Marinetti, Maria D’Arezzo, Enrica Piubellini,
Volt, Depero, Emilio Settimelli, Giovanni Papini, Valentine De Saint-Point, Rosa Rosà,
Adele Clelia Gloria, Irma Valeria, Libero Altomare, Benedetta Cappa Marinetti ed altri
autori ed autrici del Futurismo italiano, Disprezzo della donna è una cantata dove non si
canta perché non c’è più niente da cantare, tutt’al più si può stonare, nel tentativo di capire
perché il Futurismo non aveva futuro.
Biglietti
Intero 12€ – Ridotto 10€ (over 65, under 24, convenzioni)