da venerdì 3 a venerdì 31 maggio • mostra
• immagina festival 2024
DISEGNO SEMPRE ANCHE QUANDO PENSO
teatrini di carta di Michele Cascarano
a cura di Marta Cascarano
ingresso gratuito
Una mostra dedicata ai “teatrini di carta” realizzati da Michele Cascarano, maestro del disegno capace di tradurre memoria, sogno e progetto in potenti visioni. In mostra i suoi diorami tridimensionali e visionari che trascendono la realtà concreta per raggiungere una dimensione onirica e ideale.
La mostra esplora l’opera visionaria dell’architetto Michele Cascarano, nella quale il disegno era un mezzo costante per immaginare e plasmare luoghi e architetture, reali e fantastici. Come ricorda la figlia Marta, “le immagini di mio padre sono sempre accompagnate da una matita, un pennello o una sigaretta”. La malattia negli ultimi anni lo aveva privato dei viaggi amati, intensificando la sua attività creativa manuale. Tra le nuove forme espressive, spiccano i “teatrini di carta”, ispirati da un corso sulla costruzione di teatri storici. Questi diorami tridimensionali permettevano a Cascarano di continuare a “viaggiare” nei luoghi prediletti con la fantasia, reinterpretandoli in chiave visionaria. I teatrini si affiancano ai celebri acquerelli delle “Città oniriche”, dove fantasie urbanistiche e vedute irreali di architetture reali si fondono in diari di viaggio onirici. Come nelle Città invisibili di Calvino, “è l’umore di chi guarda che dà forma alla città”. Attraverso questi lavori, la mostra rivela l’intimo legame tra disegno, immaginazione e percezione dei luoghi nell’opera di Cascarano. I suoi mondi visionari trascendono la realtà concreta per raggiungere una dimensione onirica e ideale dell’abitare. La mostra è un omaggio alla creatività inesauribile di questo maestro del disegno, capace di fondere memoria, sogno e progetto in rappresentazioni potenti e simboliche dello spazio architettonico.
Michele Cascarano
Michele Cascarano è un architetto la cui opera si focalizza sulla passione per il disegno come mezzo espressivo e di conoscenza dell’architettura e dei luoghi. Formatosi alla Sapienza di Roma, incontra importanti figure come Nervi, Del Debbio, Benevolo e maestri del disegno come Vagnetti. La sua lunga collaborazione con lo studio Valle lo porta a viaggiare molto, acquisendo la capacità di cogliere il genius loci e tradurlo in disegni e acquerelli onirici di città reali e immaginate. Le sue opere richiamano la Tabula Peutingeriana per le sequenze narrative di luoghi, i disegni di viaggio del Grand Tour, le vedute di Canaletto, Guardi e Piranesi. I suoi disegni mostrano una ricerca individuale sul senso dell’essere architetto e dell’abitare, tra rilievo, memoria e progetto. La sua casa-studio è uno spazio antropomorfico, una wunderkammer di memorie, disegni e “teatrini di viaggio”. Emerge il valore metodologico dell’intreccio tra teoria e rappresentazione, sottolineando il disegno come conoscenza, progetto e visione etica dell’architettura. Le opere oniriche confondono reale e immaginario in “città sperate” che sfuggono al tempo, ricreando un mondo abitabile ideale.
Note di curatela
Note di curatela
“Le immagini di mio padre nei miei ricordi sono sempre accompagnate ad una matita, un pennello o una sigaretta! In effetti, come lui stesso diceva di sé stesso “disegno sempre quando penso”. Mio padre viveva disegnando e disegnava vivendo luoghi, città e architetture a volte di pura fantasia. Negli ultimi anni della sua vita la sua malattia lo aveva costretto a non poter viaggiare, attività che amava moltissimo, e questo aveva intensificato la sua attività creativa manuale passando per esperienze che fino a poco prima non aveva preso in considerazione. Una delle nuove forme di linguaggio creativo sono stati proprio i teatrini di carta alcuni dei quali potete vedere esposti in questa mostra. L’ispirazione è nata nel 2015 quando, durante la mia gravidanza, seguii un interessantissimo corso con Fernanda Pessolano, la quale ancora ringrazio, sulla costruzione di teatri storici in carta. Come sempre mi piaceva condividere con mio padre le mie scoperte creative così, nei suoi ultimi anni di vita, lo avevo coinvolto nella mia passione per il teatro di figura e da bravo architetto qual era, l’aspetto tridimensionale, prospettico, visionario del teatro lo aveva particolarmente coinvolto. E penso che spesso i suoi teatrini erano un modo per continuare a viaggiare nei paesi dove più spesso lui amava andare per affinità di cultura, per ricchezza di immagini e colori. Oppure erano una possibilità di dare una tridimensionalità alla sua passione per la musica, alle sue opere liriche preferite. Altri sono nati dalle emozioni scaturite dalla visione di un film o dalla lettura di un libro. A questo proposito le città invisibili di Italo Calvino avevano dato a mio padre l’input per creare le sue Città oniriche. Come Calvino sottolineava: “è l’umore di chi la guarda che dà alla città la sua forma” così mio padre creò le città oniriche “grandi opere ad acquerello in cui fantasie urbanistiche, vedute irreali di architetture reali, profili di città visti attraverso un sogno si uniscono come in un diario di viaggio”
Marta Cascarano
IMMAGINA 2024 • Festival Internazionale del Teatro di Figura di Roma
IMMAGINA 2024
Festival Internazionale del Teatro di Figura di Roma
luoghi del festival Teatro Villa Pamphilj, Teatro del Lido di Ostia, Teatro Biblioteca Quarticciolo, Museo delle Civiltà.
Spettacoli dal vivo, mostre, incontri, laboratori, curiosità intorno alle arti della marionetta e delle figure animate, per la sesta edizione di Immagina – Festival Internazionale del Teatro di Figura di Roma.
I tre Teatri in Comune – Teatro Biblioteca Quarticciolo, Teatro Villa Pamphilj e Teatro del Lido di Ostia – con il Museo delle Civiltà, propongono un festival diffuso in tutta la città, con un calendario di dodici spettacoli per un totale di 40 repliche e poi mostre, laboratori, incontri. In scena alcune tra le più significative compagnie di Teatro di Figura prevenienti da 7 nazioni, per quattro giorni all’insegna dell’immaginazione e della creatività, per grandi e piccini.
4 giorni – 4 luoghi della città – 12 titoli – 40 repliche – 25 artisti – 7 Paesi rappresentati – 7 laboratori – 5 incontri/lezioni/libri – 1 mostra