domenica 21 giugno ore 18
testi di Alessandro Benvenuti
con Andrea Murchio
22 aprile. Giorno 48 esimo di quarantena. Allora, da seduto, provo a chiedere al piano superiore “Ma che ti frulla là dentro?” E la vocina un po’ chioccia di un Yedi mi risponde: “Di preciso io non so. Pensicchio, mangicchio, vivacchio senza più fare i conti su nulla. E i miei ricordi, come barchette o forse gondolette? Se ne vanno e vengono orfane di turisti navigando come ombre sfrangiate dentro di me come legni guidati da remi che nessuno governa, che da soli spingono questi gusci oblunghi di un nero elegante fra le calli e i rii… e nessuno fotografa niente”. Tutto resta com’è. Ogni cosa sembra un’anima ferma. E ad un tratto mi vedo da fuori. Io che guardo me stesso su quella poltrona che non so che guardare se non un punto che non trova un approdo in nessuna domestica sponda né luogo mentale. Oddio, mi sa che messa così la cosa, potrebbe persino capitarmi tutto a un tratto di sparire…