03/03/2023 - 26/03/2023 Mostra

da venerdì 3 a domenica 26 marzo • mostra
vernissage 3 marzo ore 18
Gart Garden Art
CONCERTO AD HYPNOS
opere di Maurizio Perissinotto
ingresso gratuito

Un percorso visivo a imitazione di una partitura musicale. In una stanza suggerita da un piccolo divano, alcuni elementi sparsi descrivono una sorta di naufragio. L’ultima traccia di un mito che da noi si congeda.


Hypnos figlio della Notte e di Herebos è dio del sonno, un giovinetto alato che percorre a passo leggero e rapido la terra e il mare, addormentando uomini e cose, nella mano destra tiene il corno dei sogni, mentre nella sinistra il soporifero fiore di papavero.

’Concerto ad Hypnos’ è un percorso visivo ad imitazione di una partitura musicale.
In una stanza suggerita da un piccolo divano, alcuni elementi sparsi descrivono una sorta di naufragio. Alcune vecchie fotografie, frammenti di legno recuperato, teli da corredo, e metalli ossidati, si compongono, lasciandoci indovinare così la fragilità di un tempo dimenticato, la sua intima relazione con alcune figure del mito. Attraverso le cuciture di alcuni teli, i resti di un vecchio corredo, emerge un luogo dell’intimità, uno scenario provvisorio, che è parte di un discorso dell’attesa, della memoria, di un dolore mai espresso. Da questi altari provvisori, ci osservano immobili le Kòrai, come antiche spose dimenticate, ma tuttavia da sempre presenti in questi spazi. Quel piccolo divano incompiuto, ci avverte che Eros ha anche qui abitato, e affianco a lui immerso nel fondo di un catino l’orecchio di Venere attende. L’ultima traccia di un mito che da noi si congeda.

Maurizio Perissinotto
Nasce a Tripoli nel 1963 dove risiede fino a sette anni prima di trasferirsi in Italia. Compie i suoi studi di pittura a Roma dove si diploma nel 1981. Tra gli altri ha avuto come insegnanti d’arte i pittori Emanuela Floridia e Giancarlo Isola. Nei primi anni ’80 lavora come scenografo in Teatro a fianco, tra gli altri, al regista Giorgio Marini partecipando nel 1986 come aiuto scenografo al Festival dei due Mondi di Spoleto. In pittura si interessa a temi legati al mito. Vario multiplex multiformis – è il titolo della sua prima personale nel 1997 a Roma e poi in seguito a Cagliari con – L’invisibile messo in evidenza. Con L’Ombra di Pan, la pittura ad olio su lastre di zinco gli permette di esplorare supporti alternativi alla tela, mentre con la piccola scultura, nella forma del bozzetto, prepara un lavoro su Piero Paolo Pasolini nella mostra “Evoè”, esponendo al Teatro del Lido di Ostia. Nel 2016 – Ricomposizioni emotive, espone alla galleria TAG a Roma in una collettiva, con elaborazioni di alcune foto del 1936 ritrovate in un mercato e ricomposte in pittura. Dalle piccole sculture all’uso di oggetti ready made, con Portrait in Vanitas si interessa al senso ludico della Wunderkammer. La Ferita della bellezza è un lavoro il cui tema è la perdita. La bellezza il cui prezzo è il sacrificio, l’offerta di sé. Ultimo Atto è un primo lavoro di composizione con videoproiezione. Un abito nero che attesta un’assenza è disposto su una sedia e mi consente, come una sorta di narrazione teatrale, di indagare il tema del “transito” dalla vita alla morte.