22/03/2020 - 23/03/2020 Teatro Ragazzi

domenica 22 ore 18 e lunedì 23 marzo ore 9 e ore 11 | teatro ragazzi
Teatro del Buratto
BECCO DI RAME
dal libro di Alberto Briganti
adattamento drammaturgico Ira Rubini
ideazione e messa in scena Jolanda Cappi, Giusy Colucci, Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena Crocco
con Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena Crocco
musiche originali Andrea Ferrario
voci Francesco Orlando, Flavia Ripa, Valentina Scuderi, Nadia Milani, Serena Crocco
pupazzi Chiara De Rota, Linda Vallone
scenografie e oggetti Raffaella Montaldo, Nadia Milani, Matteo Moglianesi, Serena Crocco
luci Marco Zennaro
direttore di produzione Franco Spadavecchia
foto di scena Roberto Finizio
dai 3 anni in su
durata 55’

vincitore del Premio Eolo come miglior spettacolo di teatro di figura 2017

Becco di Rame è una storia vera. Uno spettacolo dedicato a tutti i ‘brutti anatroccoli’ e a tutti quei bambini che, nonostante un’avventura ingiusta, trovano la forza e il coraggio di ri-innamorarsi della vita.

Ospite speciale della replica di Domenica 22 il protagonista della storia, l’oca Becco di Rame!
In foyer stand della Lipu di Ostia,  presso il quale sarà possibile acquistare  il libro  Becco di Rame. La più bella favola per bambini tratta da una storia vera  di Alberto Briganti

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Becco di Rame è una storia vera. La storia di un’oca Tolosa che una notte, per proteggere l’aia e il pollaio, in una lotta furiosa con una volpe, perde la parte superiore del becco, rischiando di non poter sopravvivere. Ma un veterinario, il dottor Briganti, ha un’intuizione geniale e crea una protesi di rame che le permette di continuare a vivere una vita normale, nonostante la disabilità acquisita. Lo spettacolo narra la sua storia, i bambini possono immedesimarsi nel protagonista che, ancora pulcino, viene portato nella fattoria dove si svolge l’intera vicenda. E qui, incontra gli altri personaggi: le galline, tre vecchie zie brontolone dal cuore tenero, i maiali, marito e moglie, che diventano genitori adottivi affettuosi e inseparabili e la cicogna, viaggiatrice instancabile che conosce il mondo, ideale di bellezza e libertà. Le relazioni che si instaurano tra i personaggi hanno una loro evoluzione che procede di pari passo con la crescita del protagonista e con l’avvenimento più importante di tutta la storia, la perdita del becco. La metafora del mondo animale ci aiuta ad affrontare con la giusta leggerezza ma con profondità, temi importanti come quelli della diversità, della disabilità e dell’importanza di essere accolti, accettati e desiderati, nonostante una fisicità o un’abilità diversa rispetto a quelle ritenute ‘normali’. Il desiderio è quello di dedicare questo spettacolo a tutti i ‘brutti anatroccoli’ e a tutti quei bambini che, nonostante un’avventura ingiusta che ha portato ad una disabilità acquisita, trovano la forza e il coraggio di ri-innamorarsi della vita.

Teatro del Buratto – Centro di produzione teatrale
L’arte ti consente di trovare la strada giusta per parlare di qualunque cosa, a chiunque. Il Buratto ha sempre cercato di ragionare su una forma di ‘teatro totale’, che non si rivolgesse ai bambini come entità separata di un consesso sociale, ma come parte integrata in un sistema collettivo. L’esperienza teatrale, la visione di uno spettacolo, è prima di tutto un’esperienza condivisa. Il teatro, come comunità, è luogo in cui la diversità riesce a farsi ‘valore di confronto’. Nel teatro che la compagnia concepisce, l’arte ha un ruolo civico, etico, nella sfida al presente per costruire il futuro, non solo con e per i temi affrontati, ma anche nei linguaggi artistici. Permettere l’esperienza del ‘bello’, provocare stupore, emozione, è parte di un percorso di educazione alle emozioni, così necessario, soprattutto oggi, in un mondo in cui spesso i giovani non sono in grado di riconoscerle e dar loro un nome. Altresì è fondamentale che l’arte mantenga un ruolo di provocazione, di stimolo, di impegno civile e soprattutto educhi grandi e piccoli al pensiero critico. Da sempre il Teatro del Buratto guarda all’infanzia riconoscendo la necessità di una politica culturale a essa dedicata, che non si limiti a eventi sporadici, ma si radichi nel territorio e che veda una sinergia tra chi di giovani e ragazzi si occupa: la famiglia, il teatro, la scuola, l’università. Il teatro è un teatro dell’incontro dove chi agisce la scena compie un percorso insieme ai giovani (e non) spettatori; un percorso che alla fine trova entrambi cambiati. I bambini, i ragazzi chiedono ‘verità’ a chi sta in scena; vanno all’origine delle cose, al cuore dei problemi con semplicità e schiettezza. L’incontro ti cambia; avere la possibilità di spostare lo sguardo è sempre un grande vantaggio, non tanto per cambiare ciò che siamo, ma per approfondire la coscienza e la percezione della propria identità, in relazione con ciò che è altro da noi. Questo confronto non deve trasformarsi necessariamente in condivisione di punti di vista o visioni sul e del mondo, ma è assolutamente necessario per spingersi più lontano. I ragazzi rappresentano uno stimolo eccezionale per mettere in gioco ciò che si ritiene già acquisito e provare a misurarsi con percorsi, linguaggi e tematiche nuove.

https://youtu.be/OgCfwi6Nke8
https://youtu.be/4xqbAtAGZJc
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Nato nel 1975, il Teatro del Buratto ha da sempre orientato la sua ricerca nella direzione di un ‘teatro totale’, dove alle consuete tecniche d’attore, che fanno uso di linguaggi verbali e gestuali, si accompagna una ricerca nel teatro d’animazione (pupazzi, oggetti, forme) secondo le tecniche più diverse: teatro su nero, pupazzo indossato e altre. Gli spettacoli sono rappresentati a Milano, in tournée su tutto il territorio nazionale e all’estero. Fra le produzioni storiche più significative ricordiamo: “L’Histoire du Soldat”, musiche di I. Stravinskij, per il Teatro alla Scala; “Il Viaggio di Astolfo”, liberamente tratto dall’Orlando Furioso, vincitore nel 1983 del Premio Eti Stregagatto come migliore spettacolo; “Hello George” di Vincenzo Cerami su musiche di George Gershwin; “Cappuccetto Bianco” da Bruno Munari; “Nel Tempo che non è più e che non è ancora” di M. Cucchi; “Sotto la Tavola” con le musiche di T. Leddi, vincitore del Biglietto d’oro Agis e del Premio Eti Stregagatto ’91; “Babar, il piccolo elefante”, musica di F. Poulenc, scene e pupazzi di F. Tullio Altan, in coproduzione con il Teatro alla Scala; “Paneblu” con le musiche di Carlo Cialdo Capelli; “Fly Butterfly” regia di Stefano Monti, vincitore del Biglietto d’oro Agis 1995; “Sheherazade” musica di R. Korsakov; “Ritagli dalle Fiabe di Andersen – Quello che il vento raccontò” regia di Jolanda Cappi e Gianfranco Bella, “La bilancia dei Balek” regia di Bruno Stori, vincitore del Premio Eti Stregagatto 2004 per la drammaturgia; “Il Violino il Soldato e il Diavolo” regia di Stefano Monti; “Fanciulli di Ferro” di Geppina Sica e regia di Elisa Roson; “Senza Misura” di Renata Coluccini e Simona Gonella, “Nel Paese di C’è quel che c’è” di Geppina Sica e regia di Elisa Roson; “Vita Virginia” presentato nel 2007 a cui segue “Le serve di Viriginia” di Jolanda Cappi, Renata Coluccini e la regia di Gabriele Calindri, e poi “Deserto Nero”, un progetto di Renata Coluccini e Jolanda Cappi che ci riporta alle vicende dell’eccidio del popolo armeno, regia di Renato Sarti, presentati al Teatro Verdi. E ancora, le produzioni di teatro su nero più recenti: “Giocagiocattolo” di Beatrice Masini, in tournée in Russia nell’autunno 2008 e nell’estate 2010 in Siberia; nuovamente a Mosca nel 2011 con “Nei cieli di Mirò” – tratto da “Il giro del cielo” di D. Pennac e J. Mirò per la regia di Jolanda Cappi e Giusi Colucci, nel 2014 debutta “Il mio amico mostro” di Aurelia Pini e nel 2017 l’ultima produzione “Becco di Rame”. Gli spettacoli di teatro su nero, terreno storico di ricerca artistica della compagnia, privi di testo e ricchi di quadri scenici, consentono allo spettatore una lettura attraverso immagini, forme, oggetti, suoni e per queste caratteristiche trovano nel mercato estero un largo interesse. Tra le tournée all’estero ricordiamo i numerosi festival internazionali: Parigi, Neerpelt, Bruxelles, Francoforte, Colonia, Bilbao, Madrid, Cordoba, Festival Internacional Cervantino, Messico – Festival Internacional de Teatro de Cordoba è Italiana 92’ (Argentina), Portogallo, Belgio, Francia, Austria, Grecia, Repubblica Ceca. A seguire il repertorio di teatro d’attore o di oggetti: “La lavagna fantastica”, “È pronto! A tavola.”, “Il mio papà è Ulisse”, di Renata Coluccini. Del 2009/2010 sono le produzioni per l’infanzia “Seme di mela” di Aurelia Pini e “Cipì e Bandiera, sotto il cielo che si muove” di Franco Spadavecchia e Mario Lodi. Nel 2011 con “Binge Drinking. Mondo Liquido” di Renata Coluccini e Mario Bianchi, si avvia un progetto produttivo dedicato a temi vicini all’adolescenza, proseguito con il debutto nel 2013 di “Nella Rete”, dedicato al cyberbullismo, e nel 2015 di “Io me la gioco” dedicato al gioco d’azzardo. Conclusa la prima trilogia dedicata alle dipendenze, nel 2017 il nuovo debutto del progetto giovani con “Straniero due volte”, testo e regia curati da Renata Coluccini, che apre una riflessione sui ‘nuovi italiani’ e sugli adolescenti di seconda generazione. Della stagione 2012/2013 sono le produzioni per bambini “Piccolo. L’ultimo albero” di Aurelia Pini; “Pescatori di Stelle” di Renata Coluccini e “L’arca parte alle otto” di Ulrich Hub, regia di Renata Coluccini. Il progetto produttivo per l’infanzia “Lungo il sentiero delle storie” curato e portato in scena da Aurelia Pini, apre in modo organico nuovi orizzonti alla circuitazione degli spettacoli per l’infanzia anche in luoghi non teatrali. Il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, con la produzione “Notturno Verdi”, offre lo spunto per celebrare anche i primi cento anni della sala Teatro Verdi, sede di rappresentazione storica della compagnia. Le novità per l’infanzia sono, oltre al già citato “Il mio amico mostro”, “Babebìbo … Blu! Suoni e colori delle parole” e “Raperonzolo. Il canto del crescere” di Renata Coluccini e la produzione di teatro d’animazione e teatro su nero “E scrisse O… come Orlando” per la regia di Jolanda Cappi. Qualificato fino a qui come Teatro Stabile di Innovazione, il Teatro del Buratto è riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Lombardia, dalla Provincia e dal Comune di Milano, in un rapporto istituzionale di reciproca collaborazione. All’attività di produzione si affianca un’intensa attività di ospitalità che si svolge per il settore Ragazzi su più sale: a Milano fino alla stagione 2016/2017 al Teatro del Buratto al Pime, dalla stagione 2017/2018 nella nuova casa del Teatro del Buratto a Milano, il Teatro Bruno Munari, struttura del Comune di Milano la cui gestione è stata affidata al Buratto attraverso un bando di evidenza pubblica. Il Teatro del Buratto continua a gestire anche il Teatro Verdi, dove propone una stagione per il pubblico di giovani e adulti. Il Teatro Verdi è tra le sale teatrali che operano in convenzione con il Comune di Milano. Organizza corsi di scrittura creativa, laboratori nelle scuole e gestisce corsi e attività di formazione. Dalla stagione 2009/2010 gestisce e coordina le attività di Bì – la Fabbrica del Gioco e delle Arti, a Cormano (Milano), sperimentando, all’interno di un grande spazio multifunzionale, un progetto di stabilità per le attività culturali e artistiche dedicate esclusivamente ai bambini, all’infanzia, alle famiglie e ai giovani. Dalla stagione 2007/2008 organizza e promuove IF Festival Internazionale di Teatro di Immagine e Figura, in un’articolata definizione che comprende le forme artistiche tanto della tradizione quanto dell’innovazione e della contemporaneità, dando vita a una proposta programmatica che ha riscosso, fin dalla prima edizione, un significativo e positivo riscontro della critica specializzata e un grande successo di pubblico. Nel 2010 IF Festival ha ricevuto il Premio Hystrio Provincia di Milano e nel 2015 è stato insignito dell’onorificenza dell’Ambrogino d’Oro da parte del Comune di Milano. Il Teatro del Buratto ha rapporti con altri Enti sul territorio, per l’ideazione di manifestazioni e progetti integrati di produzione e ospitalità. Al suo interno ha una struttura, Teatro Impresa, specializzata in convention, eventi speciali, animazioni congressuali e post, percorsi espositivi, filmati industriali, televisione e pubblicità. Nel marzo 2017 il Teatro del Buratto ha vinto il bando di evidenza pubblica del Comune di Milano per la gestione pluriennale del Teatro Bruno Munari in via Giovanni Bovio 5 a Milano, una struttura di 2000 mq progettata dall’architetto Italo Rota, che sarà il primo centro lombardo di produzione e promozione teatrale per l’infanzia e i giovani. Il teatro è stato inaugurato il 21 ottobre 2017 e il Teatro del Buratto è titolare della gestione della struttura per 12 anni.

Recensione Eolo Segnali 2017
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Motivazioni Premio Eolo 2018
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