sabato 13 gennaio ore 19 | teatro
Muta Imago
ASHES
drammaturgia e regia Riccardo Fazi
con Marco Cavalcoli, Federica Dordei, Giovanni Onorato, Monica Piseddu
musiche originali eseguite dal vivo Lorenzo Tomio
luci e direzione tecnica Maria Elena Fusacchia
occhio esterno Claudia Sorace
produzione esecutiva Muta Imago
produzione Valentina Bertolino
organizzazione Silvia Parlani
amministrazione Grazia Sgueglia
comunicazione Francesco Di Stefano
con il supporto di MIC
con il sostegno di Azienda Speciale Palaexpo – Mattatoio Progetto Prender-si cura
Un viaggio sonoro immersivo che evoca brevi frammenti di vita, generando mondi e relazioni. Uno sguardo affascinante sull’effimero dell’essere umano. Un concerto per voci e musica eseguita dal vivo: una riflessione sul potere immaginifico del suono e della parola.
Premio Ubu 2022: miglior progetto sonoro / musiche originali / miglior attore protagonista (Marco Cavalcoli)
Si può viaggiare nel tempo attraverso il suono? Si può costruire un racconto sonoro che prenda forma soltanto nella mente degli/delle spettatori/spettatrici? Ashes è un aleph di suoni che scorrono paralleli, un flusso di attimi che si sovrappongono, si fanno sentire per un istante prima di scomparire. Un concerto per voci e musica eseguita dal vivo, un viaggio sonoro immersivo: una riflessione sul potere immaginifico del suono e della parola, sull’importanza dell’“ora” e sulle sue caratteristiche di impermanenza, così affascinanti e disturbanti allo stesso tempo. Una sequenza di accadimenti si svolge senza soluzione di continuità: brevi frammenti di vite private, compleanni, feste, morti, cadute, uccisioni, animali, alberi di Natale, dinosauri, microbiologia, geologia, tutto quello che passa e non resta, ma che definisce e conferisce un significato preciso alla vita di noi esseri umani. I quattro performer parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti e fanno dichiarazioni d’amore. Voci che generano dinosauri e lupi, funghi e balenottere, madri, padri, figli e figlie, che solo per un attimo si trovano in quel tempo e in quello spazio, pronti a scomparire con l’evanescenza del fiato che si dissolve. È solo la voce che avvera la presenza, crea mondi, tesse relazioni, genera visioni. Marco Cavalcoli, Monica Piseddu, Federica Dordei, Giovanni Onorato parlano, giocano, urlano, lottano, confessano segreti, fanno dichiarazioni d’amore, in uno spazio che non cambia mai, in un singolo punto sulla terra, come ce ne sono milioni di altri, speciale e anonimo allo stesso tempo.
Muta Imago è una compagnia teatrale nata a Roma nel 2006. È guidata da Claudia Sorace, regista, e Riccardo Fazi, dramaturg e sound artist, ed è composta da tutte le persone che sono state, sono e saranno coinvolte nella realizzazione dei lavori. La continua ricerca di forme e storie che mettano in relazione la sfera dell’immaginazione con quella della realtà presente, umana, politica e sociale, porta la compagnia a investigare diverse forme di arti dal vivo: il teatro, il teatro musicale, la performance, la radio, con l’obiettivo di indagare nella maniera migliore il rapporto tra l’essere umano, il suo tempo e il suo sentire.
Gli spettacoli di Muta Imago sono da anni ospitati e co-prodotti dai più importanti festival nazionali e internazionali. Tra le ultime produzioni: Tre Sorelle (2023), Ashes (2022), Sonora Desert (2021), Sparizioni (2020), Combattimento (2018), Lontano da qui (2018). Alla produzione degli spettacoli, Muta Imago affianca un’intensa attività didattica, di formazione e di ricerca. Nel 2022 la compagnia ha vinto il Premio Ubu per il miglior progetto sonoro e miglior attore protagonista. Nel 2021 la compagnia ha vinto il Premio Speciale Ubu e il Premio Rete Critica per il progetto Radio India – Oceano Indiano. Nel triennio 2020-2022 Muta Imago è stata compagnia residente di Oceano Indiano, un progetto di Teatro di Roma – Teatro Nazionale.
dalla Rassegna Stampa
“Ashes dei Muta Imago è stato uno degli spettacoli più sorprendenti dell’edizione 2022 di Short Theatre (…) Una boccata d’aria dal punto di vista drammaturgico, perché in un tempo di apocalissi incombenti, di meccanismi della logica che sembrano curvarsi e saltare, l’unica narrazione davvero contemporanea è quella in grado di ricondurre la fragilità dell’esperienza umana alle dinamiche siderali e non umane, all’infinitamente grande e all’infinitamente piccolo in costante relazione con noi.”
Graziano Graziani, Stati d’eccezione “Ho un’informazione importante da diffondere: il teatro, dato unilateralmente per morto, o almeno non proprio così in forma, è vivo! E si può fare ancora! Ne danno prova Claudia Sorace e Riccardo Fazi, tra i pochi artisti in grado davvero di sperimentare linguaggi e forme e allo stesso tempo di comporre anche secondo un sistema tradizionale.”
Simone Nebbia, Teatro e Critica “Ashes è uno spettacolo sonoro, da ascoltare anche via radio, che riverbera i modi associativi dei processi mentali. Procedendo per mescolanze continue, per accostamenti di densità sonore, lo spettacolo arriva a ottenere una interrelazione attraverso l’ascolto reciproco: né coro né addizione di voci soliste. Lo spettacolo rimanda alla tradizione dell’avanguardia letteraria, ai procedimenti di scrittura di Nanni Balestrini, alle composizioni musicali elettroniche di Alvin Curran.”
Valentina Valentini, Artribune “Vicino a certe folgorazioni beckettiane; nella riesumazione dello storico dibattito sulla phoné che Ashes suscita, non solo si approda oltre il teatro, il teatro tradizionalmente inteso, ma anche oltre il linguaggio, e la scommessa di un teatro interamente sonoro si rivela vincente.” Ludovico Cantisani, Persinsala
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