giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 gennaio ore 21
regia Francesco Suriano
con Elisabetta Magnani
adattamento Gioia Turchi Carrara, Francesco Suriano, Elisabetta Magnani
aiuto regia Arianna Ninchi
fonico Felice Dell’Orca
voce off Fabrizio Amicucci
Gitiesse Artisti Riuniti
Emma Forconi nel 1925 aveva diciotto anni e viveva a Firenze. Era una sarta rifinita, un
mestiere che le piaceva molto, era allegra e padrona di sé, aborriva l’ingiustizia e la
sopraffazione. Giulio Turchi quando conobbe Emma aveva ventitré anni e già alle spalle una vita
vissuta con la passione politica e civile che lo aveva portato dal movimento anarchico alla Fiom e alla partecipazione alle lotte operaie di quegli anni. Operaio metallurgico a Firenze, dopo l’occupazione delle fabbriche fu costretto a trasferirsi a Roma. Emma e Giulio si incontrarono a Firenze quasi per caso e per undici mesi si scrissero per imparare a conoscersi. Si sposarono con rito civile a Palazzo Vecchio a Firenze il 2 maggio 1926. Segretario del Sindacato Metallurgici e membro della Federazione romana del Partito
Comunista, nel 1927 Giulio Turchi venne arrestato, imputato di cospirazione contro lo
Stato e condannato a 21 anni di reclusione. A seguito della pesante condanna, Giulio dovette peregrinare per molte carceri e isole di confino. Emma continuò a fare la sarta e a seguirlo da vicino, trasferendo il suo domicilio dalla Liguria alla Toscana, a Roma e condividendo con lui uno dei lati più duri del regime
fascista. Emma e Giulio, anche senza vedersi per lunghi periodi, si sosterranno, conosceranno e
cresceranno insieme con le parole: scrivendosi lettere, biglietti, telegrammi, cartoline.
Sono sopravvissuti scrivendo del loro amore. Questo spettacolo nasce dall’incontro con Gioia Turchi Carrara e dal suo desiderio di portare in scena la storia dei suoi genitori. Una storia che oggi sembra una favola che si srotola lungo quasi un secolo, raccontata attraverso un’avvincente carrellata di aneddoti storici e romantici, su due piani: quello dell’amore tra Giulio ed Emma e della loro lotta comune per la libertà; e quello del regime fascista, e della sua repressione, la censura, la persecuzione e le storie vissute dagli altri personaggi, anche loro ancorati alla Storia del nostro paese fino e oltre la fine del ’900.
Una Storia “minima”, che si dilata a volte per divenire un racconto corale, in cui la
sopraffazione del regime viene sconfitta da un impegno instancabile e un amore tenace.
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