martedì 24 marzo ore 10.00
ingresso gratuito
un film di Marco Bonfanti, Claudio Giovannesi, Alina Marazzi, Pietro Marcello E Sara Fgaier, Giovanni Piperno, Costanza Quatriglio, Paola Randi, Alice Rohrwacher, Roland Sejko
montaggio Patrizia Penzo, Angelo Musciagna
produzione e distribuzione Istituto Luce-Cinecittà
musica delle sigle Andrea Guerra – Per Gentile Concessione Di Lux Vide
Nove registi per un grande archivio. Nel 2014 l’Istituto Luce ha compiuto 90 anni. Una lunga storia che ha accompagnato l’Italia attraverso il cinema, e con quel patrimonio di immagini unico al mondo che è l’Archivio Luce. Per festeggiare questo compleanno, alcuni dei più apprezzati nuovi autori del nostro cinema sono stati invitati a realizzare un piccolo film, ciascuno con 10 minuti di immagini dell’Archivio, scelte tra le migliaia di ore di filmati che esso contiene. Ne è nato un album di narrazioni diverse. I film raccontano del primo giorno di una guerra, e di invocazioni di pace; di crolli e di ricostruzioni; memorie di paesaggi e realtà (forse) perdute; miracoli, superstizioni e sogni. Si parla della condizione delle donne, di sessualità, del significato di una canzone, della Luna. Ci sono la favola e il diario, la fantastoria e la poesia, le parole di grandi scrittori accanto alle voci di persone comuni. Con personaggi reali e storici, e personaggi di pura finzione. Un quadro eterogeneo, un gioco combinatorio di incroci, contrasti, analogie. Con in comune il filo delle immagini d’Archivio. E forse non solo. Si parla e vede molto di qualcosa che si potrebbe chiamare Italia. Non un Paese storicizzato, ma l’Italia come è (o non è) oggi, vista attraverso sequenze spesso girate quando i registi non erano neppure nati. Il Paese del presente con le immagini del suo passato. Si possono fare diverse cose con un tesoro. Lo si può sotterrare, e ostentarlo, lo si può spendere o disperdere. O ci si può disegnare una mappa. Il gioco di 9×10 NOVANTA disegna una mappa per entrare nell’immenso tesoro dell’Archivio Luce, raccontando come esso non sia solo un imprescindibile serbatoio di conoscenza della Storia, ma di fantasie, e di cinema.