8 > 14 marzo / Residenza Teatro
Cubo Teatro / Alberto Boubakar Malanchino
LEO
In collaborazione con Palestra Popolare Quarticciolo
Dopo Sid – Fin qui tutto bene (spettacolo vincitore In-Box 2023), Cubo Teatro e Alberto Boubakar Malanchino (premio UBU 2023 come miglior attore under 35), danno voce alla vita di Leone Jacovacci, e attraverso la sua storia, raccontano le periferie e le province italiane in un processo partecipato che coinvolge le giovani e i giovani pugili.
Leone Jacovacci, nato dall’unione di un agricoltore romano emigrato in Congo sotto il regime di Leopoldo II e da una principessa congolese, diventa campione italiano ed europeo di pugilato durante il ventennio fascista, in un clima che fatica a riconoscere la diversità. Sono gli anni in cui ancora si utilizza la parola Razza, considerata allora un fondamento scientifico e politico per riconoscere la supremazia della cultura bianca. A distanza di un secolo, gli spettri di quel periodo sembrano essere vivi e presenti. Il fascismo e il nazismo tornano nelle urne e per le strade, le guerre ad est e a sud dell’Europa esplodono, e nonostante sia ormai stabilito dalla scienza che quella umana è un’unica specie, la parola razza è ancora presente nel linguaggio politico e sociale, seppure in modo improprio. Così, la storia di Leone è il mezzo attraverso cui riflettere sull’origine della specie, la nascita della parola Razza, e profetizzare il presente/futuro della civiltà occidentale.
Crediti
con Alberto Boubakar Malanchino
diretto da Girolamo Lucania
scritto da Alberto Boubakar Malanchino e Girolamo Lucania
direzione sonora e composizione Ivan Bert e Max Magaldi
direzione tecnica Alessandro Vendrame
proiezioni Niccolò Borgia