22/02/2015 - 24/02/2015

domenica 22 febbraio ore 18
lunedi 23 e martedì 24 febbraio ore 9 e 11 | teatro ragazzi

Compagnia Arditodesìo / Teatro Portland
TORNO INDIETRO E UCCIDO IL NONNO
Dove va il tempo che passa?
di e con Roberto Abbiati e Andrea Brunello
testo Andrea Brunello
scene e drammaturgia scenica Roberto Abbiati
regia Leonardo Capuano

costumi Patrizia Caggiati
luci Marianna Tozzo
in collaborazione con il Laboratorio di Comunicazione delle Scienze Fisiche del Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Trento
con il supporto di Armunia – Castiglioncello
con il contributo di Fondazione Caritro, Provincia Autonoma di Trento, Regione Trentino Alto Adige.
consulenza scientifica Stefano Oss – Dipartimento di Fisica Università degli Studi di Trento
consulenza filosofica Enrico Piergiacomi – Dipartimento di Lettere e Filosofia Università degli Studi di Trento

dai 13 anni in su
ingresso 5 euro

Il premio nobel Steven Weinberg scrisse “Più l’Universo sembra comprensibile e più sembra senza senso”. Nulla di più vero quando pensiamo al Tempo.
“Dove va il Tempo che passa?” è la domanda che Albert Einstein si pose quando, ragionando sul concetto di spazio-tempo, volle cercare una simmetria fra il moto spaziale e quello temporale. Crediamo che questa domanda racchiuda in sé tutta la poesia e allo stesso tempo la profondità di un pensiero geniale che ha saputo generare così tante trasformazioni nel nostro modo di vivere e di percepire il mondo. “Dove va il tempo che passa?” non è quindi solo una domanda esistenziale e filosofica, ma è di fondamentale importanza per la scienza. I fisici proprio non sanno dove vada il tempo! E da dove viene! Di cosa è fatto? Finirà? Se il tempo è come lo spazio, allora possiamo viaggiare nel tempo? Con che paradossi ci confrontiamo? Che cosa è la Freccia del Tempo?
Torno indietro e uccido il nonno ha a che fare proprio con queste domande. Lo fa in un modo umano, tenero, delicato, emozionale. Lo spettacolo è la storia di un uomo anziano che capisce che ormai la sua vita è agli sgoccioli e cerca suo nonno per trovare conforto. Ma suo nonno è morto da tempo… Solo il suo spirito sopravvive. E’ un fantasma, un sogno, una visione.
La scena è totalmente nera. Un letto di ospedale un po’ storto e forse troppo piccolo. Una sedia di metallo parecchio strana. L’anziano signore seduto sul letto è un clown (l’Augusto) e suo nonno, più giovane, è il clown Bianco. I due hanno una conversazione surreale sul Tempo, fatta di gesti, azioni, movimenti, parole, concetti… Ne risulta uno spettacolo illuminante e toccante allo stesso tempo: la scienza incontra Aspettando Godot incontra Sant’Agostino incontra Einstein al ritmo della musica dei Radiohead!
Torno indietro e uccido il nonno è parte del Progetto Cordata della Fondazione Bruno Kessler, di INFN-TIFPA e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trento. Lo spettacolo ha come obiettivo quello di stimolare interesse sul tema scientifico del Tempo in un modo del tutto nuovo. Il pubblico apprezzerà il teatro ma anche la scienza che viene raccontata. Il risultato è una piena esperienza emozionale oltre che culturale.

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Arditodesìo
La compagnia nasce nel 2002 con il nome Teatro di Bambs, cambiandolo poi in Arditodesìo nel 2008. Il nome racconta il ‘desiderio ardito’ di creare e fare teatro mantenendo la massima integrità artistica. Il drammaturgo e attore Andrea Brunello è direttore artistico della compagnia che ha sede presso il Teatro Portland di Trento (www.teatroportland.it).
La compagnia ha come elemento fondante il concetto che il teatro debba rappresentare una realtà ‘aumentata’, dove, nel tempo di uno spettacolo, si possano attraversare idee, emozioni, esperienze anche diversissime tra loro. Per la compagnia il teatro dovrebbe avere anche un aspetto ‘pedagogico’ dove il pubblico acquisisce meraviglia, stupore, curiosità. La conoscenza viene dopo. Arditodesìo elabora un percorso di nuova drammaturgia, teatro civile e di narrazione. Teatro civile per Arditodesìo non riguarda solo temi di attualità, ma la stimolazione del pensiero critico attraverso le grandi idee, le grandi storie e una sana ironia, in una sola parola, attraverso la ‘Cultura’, civile di per sé. Fra le produzioni della compagnia citiamo Sloi Machine (spettacolo vincitore del IX Festival di Resistenza – Premio Museo Cervi 2010), Alexander Langer. Profeta tra gli stupidi (2008), Storie di Uomini. Un anno sull’Altipiano (2011), Tonight Lenny Bruce. Colpevole (2011), Libero nel Paese della Resistenza (2013). La compagnia dal gennaio 2013 ha intrapreso un percorso di narrazione della scienza nella sua interazione con l’essere umano. Il Principio dell’Incertezza (2013) è il primo spettacolo di questo nuovo filone tematico. Dal 2014 la compagnia entra nel progetto Teatro Libero Libero Teatro del Teatro Libero di Milano, condividendone la spinta creativa, l’idea di condivisione sia artistica che organizzativa e la possibilità di spostare il proprio baricentro creativo e produttivo anche in area Lombarda.

Andrea Brunello
Andrea Brunello, laurea in fisica e matematica presso la Cornell University (New York, 1992) e Ph.D. in Fisica Teorica presso la State University of New York at Stony Brook (USA, 1997). Nel 2001 interrompe l’attività di ricercatore per dedicarsi a tempo pieno al teatro, attività portata sempre avanti in parallelo anche in precedenza.
Brunello ha frequentato corsi di recitazione e drammaturgia presso le scuole di teatro della Cornell University – 1990/1992, della State University of New York at Stony Brook – 1992/1994 e della Utah State University – 1994/1999. È diplomato alla scuola triennale “School After Theatre – Advanced Training Program” dell’EATC/Russian Academy of Theatre Arts (GITIS) di Mosca, ha studiato dal 2007 al 2010 con il regista russo Jurij Alschitz. Nel 2012 ha frequentato la masterclass di Commedia dell’Arte l’Arlecchino Errante con Claudia Contin Arlecchino. Brunello è direttore artistico del Teatro Portland di Trento (www.teatroportland.it) di cui è fondatore e di cui dirige anche la scuola di teatro, e della Compagnia Arditodesìo (www.arditodesio.org).

Roberto Abbiati
Con la regia di Bolek Polivka recita in “I love Canberra” pur non parlando una parola di ceco, partecipa al programma televisivo “Manèz” come ospite di Bolek Polivka. Con lo spettacolo che ha per titolo “Riccardo l’Infermo, il mio regno per un pappagallo” ha debuttato nel 2001 al festival di Sucre in Bolivia, organizzato dal Teatro de los Andes.
Trova una storia straordinaria come quella della prima giraffa di Francia, e ne fa uno spettacolo, “Il viaggio di Girafe” che porta tutt’ora in giro in Italia e all’estero, Marsiglia, Tolone, Edimburgo e al Dublin Theater Festival. “Pasticceri, io e mio fratello Roberto” con Leonardo Capuano debutta al festival Inequilibrio di Castiglioncello, fa un sacco di repliche in un sacco di festival ed è molto recensito.
Roberto Abbiati ha fatto anche un film che si chiama “La giusta distanza” di Carlo Mazzacurati. Roberto Abbiati ha fatto un altro film sempre con Carlo Mazzacurati dal titolo “La Passione” presentato alla 67° Mostra del cinema di Venezia e sempre di Mazzacurati “La sedia della felicità”.
Dalla passione per “Moby Dick” nasce lo spettacolo veramente originale, non per altro, ma semplicemente perché durata 17 minuti ed è per 15 spettatori, dal titolo “Una tazza di mare in tempesta” che viaggia molto, Paris, Dijon, Stasbourg. Dall’attenta osservazione dello spettacolo nasce invece un libro “Un tentativo di balena” edito da Adelphi e l’attento osservatore è lo scrittore Matteo Codignola, Abbiati invece fa le illustrazioni che sono sparpagliate nel libro.
Roberto Abbiati è sostanzialmente un cuoco che suona la cornamusa.

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