lunedì 29 e martedì 30 dicembre ore 21.00
ingresso libero con prenotazione allo 06/2010579
di e con Fabio Morici
musica Enrico Olivanti
con il Visual Arts Departement ballet company
partecipazione straordinaria del primo ballerino Vito Bortone
coreografie Vito Bortone e Antonio Di Vaio
assistente coreografie Elisa Liani
regia Antonio Di Vaio
in collaborazione con I MONDI DIVERSI No Profit
Con il sostegno dell’Assessorato alla Scuola, Infanzia, Giovani e Pari Opportunità”
I diritti fondamentali appartengono alle persone, tutte, non a dei sottoinsiemi, per quanto grandi possano essere. Uomini e donne sono sottoinsiemi. Bianchi, neri, gialli sono sottoinsiemi. Etero, gay, lesbiche, trans: sottoinsiemi. Nessuno di questi sottoinsiemi può avere più diritti degli altri. I diritti o sono di tutti o non sono diritti. Se mancano a qualcuno, di fatto non ce li ha nessuno. Perché chi li ha, in realtà ha dei privilegi. Se volete avere la soddisfazione di chiamarli diritti, se volete godere della loro forza e della loro bellezza, dovete lottare affinché ce li abbiano tutti.
“#RightsAddict Show – Libertà di essere” è una suggestiva confluenza di parole, musica e danza. Le suggestioni dell’autore, Fabio Morici, si mescoleranno alla chitarra di Enrico Olivanti, mentre la danza del Visual Arts Department Ballet Company avvolgerà la scena grazie alle coreografie di Vito Bortone e Antonio Di Vaio, il quale firma anche la regia.
Nei giorni 28, 29 e 30, inoltre, lo spettacolo vedrà la partecipazione straordinaria del primo ballerino Vito Bortone.
Lo spettacolo nasce dalla videocampagna “#RightsAddict – Campagna di sensibilizzazione per i veterosessuali” (qui: http://bit.ly/1xxQ0yD) e dell’omonimo eBook (qui: http://bit.ly/1jIEO9p).
Lo finalità dell’intero progetto è quella di promuovere un concetto semplice: “I diritti sono troppo belli per non condividerli”. I diritti civili che sono fondamento della nostra società, come il matrimonio e la possibilità di formare una famiglia, vanno condivisi con tutte le persone. Tutte. Non possono essere riservati solo a una determinata categoria. Anche perché, se oggi accetti un motivo qualunque per escludere qualcuno da un diritto della persona, accetti anche che domani quel qualcuno potresti essere tu.
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