L’iniziativa è parte del programma di Contemporaneamente Roma 2019 promossa da Roma Capitale-Assessorato alla Crescita culturale e realizzato in collaborazione con SIAE. Rassegna “FuturaMemoria”
4 novembre ore 21 / Danza
Roberto Castello
Mbira
concerto di musica, danza e parole per piazze e teatri
musiche MARCO ZANOTTI,ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ
testi RENATO SARTI/ ROBERTO CASTELLOcon la preziosa collaborazione di ANDREA COSENTINO
interpreti SUSANNAH IHEME, GISELDA RANIERI/ SUSANNAH HIEME(danza/voce), MARCO ZANOTTI(percussioni, limba) ZAM MOUSTAPHA DEMBÉLÉ(kora, tamanì, voce, balafon), ROBERTO CASTELLO
produzione ALDES– Teatro della Cooperativa
con il sostegno di MIBAC / Direzione Generale Spettacolo dal vivo, REGIONE TOSCANA Sistema Regionale dello Spettacolo, Romaeuropa Festival
media partner NIGRIZIA
ALDES sostiene l’opera di informazione critica della rivista Nigrizia, cui vanno i proventi della vendita delle t-shirt dello spettacolo
un ringraziamento a Cooperativa Sociale Odissea
Quanto ha contribuito l’Africa a renderci quelli che siamo?
Per molti secoli europei e arabi hanno esplorato, colonizzato e convertito ogni angolo del pianeta. Oggi tante culture sono perdute e quella occidentale è diventata per molti versi il riferimento universale. Impossibile dire se sia un bene o un male o sapere se i colonizzati prima della colonizzazione fossero più o meno felici. Sta di fatto che il mondo è sempre più piccolo e meno vario, pieno di televisioni che trasmettono gli stessi programmi e di negozi identici che vendono prodotti identici dalla Groenlandia alla Terra del Fuoco, dalla California, a Madrid, a Riyad a Tokio. Ma spesso nel processo di colonizzazione capita che il conquistatore cambi irreversibilmente entrando in contatto con la cultura dei conquistati. Di questo prova a parlare Mbira, un concerto per due danzatrici, due musicisti e un regista che – utilizzando musica, danza e parola – tenta di fare il punto sul complesso rapporto fra la nostra cultura e quella africana.
Mbira è il nome di uno strumento musicale dello Zimbabwe ma anche il nome della musica tradizionale che con questo strumento si produce. “Bira” è anche il nome di una importante festa della tradizione del popolo Shona, la principale etnia dello Zimbabwe, in cui si canta e balla al suono della Mbira. Mbira è però anche il titolo di una composizione musicale del 1981 intorno alla quale è nata una controversia che ben rappresenta l’estrema problematicità e complessità dell’intrico culturale e morale che caratterizza i rapporti fra Africa ed Europa.
Mbira è insomma una parola intorno a cui si intreccia una sorprendente quantità di storie, musiche, balli, feste e riflessioni su arte e cultura che fanno da trama ad uno spettacolo che, combinando stili e forme, partiture minuziose e improvvisazioni, scrittura e oralità, contemplazione e gioco, ha come inevitabile epilogo una festa. Mbira è insomma una parola che offre un pretesto ideale per parlare di Africa e per mettere in evidenza quanto poco, colpevolmente, se ne sappia, nella convinzione che il gesto più sovversivo oggi sia quello di ricordare che, prima di affermare certezze, in generale sarebbe saggio conoscere l’argomento di cui si parla. Il teatro borghese nasce per i teatri, la musica pop per gli stadi. Progetti come Mbira nascono invece per tutti quei posti in cui c’è voglia e bisogno di distrarsi, divertirsi e stare bene senza necessariamente smettere di pensare o di porsi domande sul proprio ruolo e sul proprio rapporto con gli altri.
promo video: https://vimeo.com/36340669 pag web http://www.aldesweb.org/it/mbira
ALDESè un’associazione di artisti e operatori culturali che dal 1993, sotto la direzione di Roberto Castello, produce e promuove opere di sperimentazione coreografica con particolare attenzione alle forme di confine fra danza e arti visive, danza e nuove tecnologie, danza e teatro, realizzando spettacoli, video, installazioni, performances e manifestazioni che hanno come oggetto il corpo, il movimento e la loro rappresentazione. ALDES è un esperimento di gestione responsabile della cultura, dell’azione artistica e del rapporto con il territorio. ALDES riunisce alcuni tra gli autori italiani di danza più significativi sperimentando modalità organizzative che mirano a sgravare gli artisti da ogni onere burocratico. A partire dal 2008 in provincia di Lucca ALDES da vita a “SPAM! rete per le arti contemporanee” (www.spamweb.it) ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Nel gennaio 2019 ALDES riceve un doppio riconoscimento del Premio Ubu 2018: Premio Speciale al progetto ALDES e Premio Speciale ad Andrea Cosentino. Gli autori sostenuti fino ad oggi: Silvia Alfei, Massimiliano Barachini, Caterina Basso, Roberto Castello, Marco Chenevier, Andrea Cosentino, Francesca Foscarini, foscarini:nardin:dagostin, Giorgia Nardin, Aline Nari, Elena Pisu, Stefano Questorio, Giselda Ranieri, Ambra Senatore, Giacomo Verde, Francesca Zaccaria. ALDES è sostenuta dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali / Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo e da Regione Toscana / Sistema Regionale dello Spettacolo e dal 2013 è ufficialmente Residenza Artistica nel quadro della legge toscana per la cultura.
ROBERTO CASTELLO (1960) Danzatore, coreografo e insegnante.
Castello è probabilmente da ritenersi il più ideologicamente impegnato tra i coreografi che hanno fondato la danza contemporanea in Italia. Nei primi anni ‘80 danza a Venezia nel “Teatro e danza La Fenice di Carolyn Carlson”, dove realizza le sue prime coreografie. Nel 1984, è tra i fondatori di Sosta Palmizi. Nel 1993 fonda ALDES. Premio UBU nel 1986, nel 2003 e nel 2018 (“Il Cortile” / “Il migliore dei mondi possibili” / progetto ALDES). Dal 1996 è curatore di varie manifestazioni e rassegne e, dal 2005 al 2015, è stato docente di coreografia digitale presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. A partire dal 2008, con ALDES, cura il progetto “SPAM! rete per le arti contemporanee” nella provincia di Lucca, ospitando residenze, una programmazione multidisciplinare di spettacoli, workshop, attività didattiche, incontri. Nel 2017 crea e cura il blog “93% – materiali per una politica non verbale” una piattaforma di riflessione, confronto, e scambio di materiali sul linguaggio non verbale. Durante la sua carriera, collabora, tra gli altri, con Peter Greenaway, Eugène Durif, Rai3 / Fabio Fazio e Roberto Saviano, Studio Azzurro.
INGRESSO GRATUITO