Al via il bando per i Teatri in Comune
Al via il bando per i Teatri in Comune
Pubblicato sul sito del Teatro di Roma l’avviso triennale per la programmazione e gestione
di Quarticciolo, Tor Bella Monaca e Teatro Villa Pamphilj
Roma, 18 settembre 2019 – C’è tempo fino al 21 ottobre per partecipare al bando per la prima volta triennale per la programmazione e gestione dei Teatri in Comune di Roma Capitale. È stato pubblicato oggi sul sito del Teatro di Roma, infatti, il bando per l’affidamento in concessione della programmazione e dei servizi connessi ai tre spazi del Teatro Biblioteca Quarticciolo, del Teatro Tor Bella Monaca e del Teatro Villa Pamphilj, della rete dei Teatri in Comune. Per la prima volta l’affidamento durerà 36 mesi, a partire dal 1° gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2022.
Roma Capitale e Teatro di Roma continuano a sostenere insieme la rete dei Teatri in Comune, che comprende anche il Teatro del Lido, rafforzando un rapporto che mette in stretta connessione le sale dello Stabile capitolino – Argentina, India e Torlonia – con i tre spazi teatrali diffusi sul territorio cittadino. Su questa linea si conferma l’impegno del Teatro di Roma a creare una nuova topografia della città su cui intessere una relazione sempre più intensa e sinergica con i Teatri in Comune. Per un progetto unico fra teatri, aperti e agibili in tutti i modi, con proposte diverse ma intercambiabili, in grado di creare luoghi di confronto con i cittadini e le sensibilità artistiche che vi operano, e accoglierne le pluralità di linguaggi.
«Sono molto orgoglioso di aver realizzato con la nostra Amministrazione per la prima volta un bando che dà la possibilità di programmare e gestire i Teatri in Comune per tre anni. Avendo esteso il periodo, abbiamo deciso di dare un contributo un po’ più sostanzioso rispetto al passato: per la cifra complessiva di 2 milioni e 300 mila euro per il triennio. Queste novità permetteranno di alzare il livello dell’offerta teatrale e daranno modo agli operatori di organizzare un lavoro nel medio periodo. Questo successo indiscutibile per la città, ha l’obiettivo dichiarato di portare valore culturale anche lontano dal centro della città, vicino alle persone» così il Vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale Luca Bergamo.
«Il desiderio è che il rapporto con i Teatri in Comune sia sempre più strutturato e diventi una delle parti integranti del progetto globale del Teatro di Roma – commenta il direttore Giorgio Barberio Corsetti – L’idea è quella di creare un ecosistema nella città che si estenda il più possibile per disegnare una topografia invisibile di Roma, fatta di segni che vogliamo disseminare in tutta l’ampiezza del suo territorio. Segni che si possano ricongiungere in un solo disegno a configurare gli enigmi che l’arte propone. In questa topografia i Teatri in Comune costituiscono i fili di un unico tessuto organico, di cui il Teatro di Roma è l’elemento di congiunzione e di scambio con le sale di Argentina, India e Torlonia. Vogliamo costruire una relazione reciproca con i Teatri in Comune attraverso interventi, collaborazioni, azioni performative, attraversamenti dei quartieri, residenze artistiche e con la circolazione di giovani artisti in movimento sul territorio. Un progetto culturale attivo e a portata di mano per gli artisti e per la viva partecipazione del pubblico nella incredibile ricchezza della nostra città».
«Dopo la sperimentazione degli scorsi anni, che ha visto esordire la visione pubblica plurale della “rete”, oggi siamo pronti ad un nuovo impegno che apre una fase di collaborazione sempre più stretta e rinnovata con i Teatri in Comune. La relazione fra questi teatri e il Teatro di Roma è per noi molto importante. Ed è ciò che il teatro con una missione pubblica deve fare e assicurare – dichiara il presidente Emanuele Bevilacqua – Confido che si possano intrecciare ancora di più le nostre strade per fare emergere lo straordinario dinamismo artistico che muove la città. La nostra forza risiede proprio nell’essere profondamente legati al luogo che ci circonda e nel valorizzarne le istanze e le realtà».